Facebook crolla in borsa, tutto secondo i piani dei vecchi della finanza (impauriti dal web)

Secondo Soros, Facebook e Google sono diventati monopoli che sono un ostacolo stesso all’innovazione da cui sono nati. Ora “influenzano il modo in cui le persone pensano e si comportano, senza che le persone se ne accorgono” e questo può avere gravi conseguenze per la democrazia, particolarmente sull’integrità delle elezioni. “La loro straordinaria redditività è in gran parte funzione del fatto che evitano responsabilità per i contenuti – che non pagano – delle loro piattaforme”, ha continuato Soros. Le social media companies “ingannano i loro utenti manipolando la loro attenzione e dirigendola verso i loro obiettivi commerciali, provocando deliberatamente la dipendenza ai servizi che forniscono, il che è molto pericoloso soprattutto per gli adolescenti”. Ma non è solo questo: “nella nostra era digitale le social media companies stanno inducendo le persone ad abbandonare la loro autonomia. E le persone senza libertà di pensiono possono essere manipolate con facilità. È un pericolo attuale e ha già svolto un ruolo importante nelle elezioni presidenziali americane”.

Per fortuna, aggiunge ancora Soros, “I giorni di Facebook e Google sono contati: sono in arrivo tasse e regole e la commissaria Ue alla Concorrenza Vestager sarà la loro nemesi”. Soros non è un politico. Non è stato votato da nessuno. Come fa a prevedere queste cose? In base a quali elementi è sostenuta la profezia di questo miliardario incallito ed impaurito del web? Dopo qualche settimana, et voilà: “scandalo Facebook, borse giù. La colpa? Dei cattivoni Trump, Putin e di qualche partito antisistema italiano”. Delle schifezze dei sempreverdi signori della finanza impauriti dal web, nessuna traccia (apparentemente).

Il tutto avviene a poche settimane di distanza dalle elezioni politiche italiane del 2018, che hanno vinto la sostanziale vittoria dei partiti considerati anti-sistema (Lega e M5S) e la sconfitta di quei partiti moderati, pro-Unione Europea e immigrazione incontrollata. Tra gli sconfitti vi è anche la Lista “+ Europa” della Bonino, personaggio politico cui Soros non ha mai nascosto il sostegno (solo morale?).

Soros sostenitore di Emma Bonino

Ho cercato fino a fondo il mondo in cui la società Cambridge Analytica, (oggetto di uno “scandalo” diffuso sui principali media statunitensi) avrebbe “rubato” i dati personali di milioni di profili Facebook, ma non ho trovato nulla di realmente anomalo. Per il momento la fonte principale delle informazioni sullo scandalo resta l’informatico che ha lavorato per Cambridge Analytica, Christopher Wylie.

Chiedevamo alle persone di partecipare a sondaggi di carattere psicologico. L’App raccoglieva i dati da Facebook, si infiltrava nella rete di amici e ricavava dati anche da quest’ultimi – ha spiegato –. Quando metti un like o un follow, riveli piccoli dettagli. E se noi acquisiamo un numero sufficiente di dettagli, possiamo iniziare a definire il tuo profilo”.

In pratica nulla di nuovo: avete presente quando installate le app o i giochini Facebook e vi chiedono di autorizzare i dati rubrica-Facebook-gallery ecc..?? Bene, è esattamente quello. Dunque, questa società non ha rubato proprio nulla perché gli utenti hanno acconsentito al trattamento dati in maniera consapevole e il gioco del web è proprio questo da sempre: raccogliere dati e poi riutilizzarli per le campagne. Anche se con un voto discutibile, non credo che la gente abbia votato Trump per presunte “influenze” digitali. Ma Facebook sta perdendo diversi punti in borsa, un dirigente si è dimesso e persino il parlamento inglese ha chiesto a Zuckemberg di riferire in parlamento.

Facebook, strumento del web anch’esso discutibile, è stato “punito” dall’alta finanza. E nella finanza c’è anche Soros. Casualità? Guarda caso, i cattivoni della situazione sono sempre Trump, Putin e…indovinate un po’? La stampa internazionale comincia a dire che uno dei clienti di Cambridge Analytica sarebbe anche un “partito politico italiano” (per il momento il nome del partito non viene svelato, ma quanto vogliamo scommetterci che attaccheranno uno dei vincitori delle elezioni italiane malvisto da Soros e compagni? Guarda caso, alcune settimane fa, lo speculatore George Soros (quello che negli anni ’90 speculò sulla svalutazione della Lira e che ha tentato di sostenere la lista della Bonino) ha dichiarato che Facebook e Google verranno distrutti “a colpi di finanza e tasse” perché “minacciano la libertà“. Ma minacciano la libertà di chi? Dei cittadini che con questi strumenti hanno la possibilità di scrivere, fare video e pubblicare foto, oppure della libertà dei signori della finanza che sino a dieci anni fa agivano indisturbati grazie al silenzio delle tv di regime? A noi sembra l’esatto contrario: il potere di sempre è impaurito e vuole distruggere un sistema che, seppur imperfetto, ha dato voce e quindi anche, almeno in parte, libertà di espressione a tutti, al di fuori delle televisioni e dei grandi giornali che spesso censurano o manipolano le notizie in base agli interessi dei loro proprietari o dei partiti “amici”. Soros, pur non essendo un politico eletto sembra voglia fare politica e lezioni al mondo lanciando appelli al pianeta per spingere gli stati a imporre più regole ai giganti del web, così come dichiarato in interventi come questo:

 

E poi diciamocelo chiaramente: negli USA la Clinton non aveva convinto tutti gli stati a causa del sostegno di un Presidente uscente, Obama, che aveva nel frattempo perso consensi. Lo stesso Obama, in Italia, aveva sostenuto Renzi e le sue riforme, democraticamente bocciate dal popolo italiano prima attraverso lo storico referendum del dicembre 2016 e poi nelle ultime elezioni politiche 2018. In Russia Putin ha dimostrato di avere “le palle” mantenendo un governo di evidente stampo sovranista, in Italia dopo anni di governi a guida centrosinistra, i cittadini hanno chiesto un cambiamento. Possibile che Soros e Co. non vogliano ammettere che sia così? Perché insultare i cittadini di mezzo mondo facendo credere che questi siano facilmente influenzabili? Da che cosa poi? Da qualche fake-news? La finanza mondiale dovrebbe piuttosto ammettere che la gente non è poi così tanto scema. Siamo in un’epoca di stravolgimento tecnologico, gli anziani si godano la pensione (o le speculazioni).