Pugliesi contrari all’apertura dei centri commerciali a Pasquetta intervistati mentre passeggiano nell’ipermercato aperto “visto che stanno aperti…” – video

La Puglia commerciale spaccata a metà: da una parte i piccoli e “medi” imprenditori con i loro negozi, le loro botteghe e centri di vendita al dettaglio chiusi così come annunciato anche dalle numerose sigle sindacali nel rispetto dei lavoratori e contro lo sfruttamento degli stessi mentre dall’altra sponda il libero mercato rappresentato dai centri commerciali della grande distribuzione, a volte appartenenti a grandi marchi italiani, in altri casi appartenenti a multinazionali con sedi estere che da anni fanno cassa con i soldi spesi dai consumatori.

Fin qui, dopo tutto, nulla di strano. Siamo in un paese libero e alla fine nessuno può essere costretto ad aprire ma nessuno può essere costretto a chiudere. Leggi che lo prevedano, per il momento, non ce ne sono. Dopo tutto, come dichiara un signore nel corso di un’intervista televisiva, “chi vuole aprire apra, chi non vuole aprire chiudesse“. Il problema alla fine non è quello, ma più che altro le scelte dei consumatori. Sino a quando ci saranno centinaia, migliaia di persone che preferiranno la passeggiata nell’ipermercato a Pasquetta, ci sarà richiesta del servizio sul mercato e dunque difficilmente sarà possibile notare chiusure dei grandi centri commerciali nelle giornate festive. Dopo tutto è un po’ come parlare delle sigarette: sino a quando ci saranno i fumatori, ci saranno le multinazionali che le producono. Evoglia a fare sensibilizzazione, la responsabilità prima ancora che del produttore è del potenziale consumatore.

Nel corso di un’intervista televisiva diffusa dal Tgr Puglia, emergono proprio queste insolite dichiarazioni. Alcuni cittadini si dichiarano “contrari all’apertura” eppure, paradossalmente, le interviste avvengono proprio mentre questi sono impegnati a passeggiare nei centri commerciali. Perlopiù pensionati da anni non più attivi nel mercato del lavoro, eredi di un boom economico degli anni 50-80, epoche in cui venivano garantiti diritti, stipendi, lavori senza precariato e con riposo garantito durante le festività. Privilegi che i giovani di oggi, anche iper-laureati, spesso se li sognano. Gente contraria all’apertura che però va e consuma perché “visto che stanno aperti…” ignorando evidentemente il fatto che quegli ipermercati sono aperti proprio perché c’è gente che ragiona così. Coerenza alle stelle. Insomma, l’Italia di sempre, tante belle parole e azioni a volte opposte. A questo punto, meglio una chiara ammissione. Contenti loro. Tanti auguri ai ragazzi che anche a Pasquetta hanno dovuto lavorare, sperando abbiano ricevuto i giusti compensi. Il video: