Puglia: protestano in massa migranti “vogliamo paghe più alte e case” – video

“Non siamo criminali, siamo lavoratori” – e ancora “non abbiamo casa, non abbiamo residenza ne documenti“. Sfruttati dai caporali e costretti a vivere in condizioni disperate, nel Gran Ghetto di Rignano, mai smantellato veramente. Si è spostata a Foggia la protesta dei braccianti africani che ora chiedono più diritti sul lavoro ma anche case e residenza italiana.

La Regione sul banco delle accuse perché, secondo i migranti, non avrebbe lavorato a sufficienza per garantire i diritti a queste persone che adesso chiedono “paghe più giuste, inserimento abitativo ed inclusione sociale“. In parole povere, i migranti pretendono stipendi più alti e case. Sono stufi di vivere nelle baracche e maltrattati. Durante la protesta, i lavoratori di origine africana hanno manifestato simbolicamente con alcune catene in segno di protesta contro il capolarato.

Ancora una volta emerge prepotentemente la dura realtà di un’accoglienza che nei fatti non c’è: mentre il governo centrale italiano e l’Unione Europea sono da sempre impegnati a finanziare cooperative e organizzazioni per la prima accoglienza, la “seconda” accoglienza, ovvero la questione lavorativa, residenziale e dunque anche sociale e culturale, non c’è. Quando i soldi per la prima accoglienza finiscono, questa gente viene abbandonata a se stessa. Restano centinaia, forse migliaia di persone senza documenti, senza residenza e che, come molti italiani disagiati, disoccupati e nullatenenti, pretendono dallo stato case e lavoro. Video: