Presunti sversamenti chimici nello Jonio, Legambiente “fare chiarezza, troppi punti oscuri”

Acqua contaminata sarebbe stata sversata nello Jonio. Per accertare le verifiche, la Procura della Repubblica di Potenza ha fatto eseguire il sequestro di tre vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico. Lo riportano anche alcune testate giornalistiche nazionali (le fonti le riportiamo sotto). Precisazioni:non si parla di rifiuti nucleari. Il post di questo blog si limita a menzionare un articolo diffuso da Il Fatto Quotidiano. Non vuole fare ne allarmismo e neppure assumersi la responsabilità di dichiarazioni di articoli scritti da altri provenienti da link esterni a questo sito (che riportiamo qui sotto). La situazione, comunque, sarebbe sotto controllo e non vi sarebbe motivo di preoccupazioni ne per la popolazione e nemmeno per i vari settori economici e turistici del territorio. Lo sversamento sarebbe minimo e non si registrerebbero danni ingenti. Tuttavia, sarebbe opportuno attendere l’esito delle indagini prima di giungere a conclusioni definitive. La cosa importante resta comunque quella di verificare bene le fonti prima di fare allarmismi inutili nei confronti di un territorio ricco di imprese agricole e turistiche. Auspichiamo che le forze dell’ordine possano fare chiarezza. Riportiamo qui sotto le fonti giornalistiche:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/13/nucleare-acqua-contaminata-nel-mar-jonio-sequestrato-impianto-itrec-di-rotondella-matera/4290733/

http://www.trmtv.it/home/cronaca/2018_04_13/168908.html

Legambiente: “Occorre fare chiarezza e garantire tutela
della salute e dell’ambiente” – “La notizia del sequestro predisposto dalla Procura della Repubblica di Potenza sulla base di indagini dei carabinieri del NOE, di tre vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico proveniente dall’impianto ITREC di Rotondella, è allo stesso tempo preoccupante e sorprendente”.

“La preoccupazione”dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicatanasce dal fatto che i reati ipotizzati nell’inchiesta sono gravi: inquinamento ambientale, falsità ideologica, smaltimento illecito di rifiuti e traffico illecito di rifiuti”. In particolare gli inquirenti avrebbero accertato che le acque contaminate, attraverso una condotta, partivano dal sito in questione e, dopo avere percorso alcuni chilometri, si immettevano direttamente nel mare Jonio’

“L’inchiesta della Procura di Potenza riguarda le acque di falda contaminate da sostanze chimiche, in prevalenza tricloroetilene e cromo esavalente, che costituiscono l’eredità avvelenata dell’attività di un impianto posto in area ENEA (Magnox) che fino al 1987, anno in cui le attività di ITREC vennero interrotte a seguito del referendum sul nucleare, utilizzava tali sostanze nel riprocessamento delle barre di uranio-torio

“Qui emerge continua Lanorte l’aspetto sorprendente della vicenda, poiché tale contaminazione chimica non radiologica era nota da tempo, almeno dal 2015, sulla base dei risultati ottenuti dai piezometri installati per le attività di monitoraggio da SOGIN, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani
“A questo punto – sostiene ancora Lanorte – occorre necessariamente fare chiarezza su questa vicenda che evidentemente presenta troppi punti oscuri“.

Fonti:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/13/nucleare-acqua-contaminata-nel-mar-jonio-sequestrato-impianto-itrec-di-rotondella-matera/4290733/

http://www.trmtv.it/home/cronaca/2018_04_13/168908.html

http://it.euronews.com/2018/04/13/acqua-contaminata-dallitrec-allo-jonio

https://www.corriere.it/cronache/18_aprile_13/basilicata-acque-contaminate-mar-jonio-sigilli-itrec-matera-ffc5df0e-3f23-11e8-876a-83c5b28c227f.shtml