Puglia: protestano contro gasdotto multinazionale, denunciati a Lecce – video

22 attivisti ritenuti vicini al gruppo dei “No Tap” segnalati e denunciati dalla Questura di Lecce. Il motivo? I soggetti sono ritenuti responsabili di imbrattamento e getto pericoloso di cose, danneggiamento, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, accensione ed esplosione pericolosa e violazione del foglio di via obbligatorio. I reati si riferiscono al corteo di protesta organizzato a Lecce dal movimento lo scorso 16 marzo 2018 contro la realizzazione del gasdotto della multinazionale Tap opera alla quale si sono opposti anche i Sindaci del territorio. Nonostante questo, governo nazionale e Unione Europea sono andati avanti. Il prosieguo dei lavori ha scatenato forti tensioni nella popolazione locale.

Tra i manifestanti No Tap, comunque, ci sono anche tante persone perbene che altro non vogliono se non manifestare pacificamente la propria contrarietà nei confronti dell’opera della multinazionale che costruirà un gasdotto con approdo a Melendugno per collegarlo ad una rete che giungerà sino in Azerbaijan. “ANCORA UNA VOLTA ZONE INTERDETTE INTORNO AL CANTIERE TAP”si legge in un post diffuso da una delle Pagine Facebook dei No Tap – “Sull’ordinanza prefettizia emessa poche ore fa si legge: “In relazione alle seguenti priorità: […] eliminare la possibilità di contatto e/o interferenza ad opera di manifestanti; […] ordina il transito ed accesso controllato ai veicoli e persone, dalle ore 00,00 del 19 aprile p.v. Alle ore 24,00 del 25 aprile 2018, nelle strade intercluse per tutto il loro tratto fino all’area di cantiere. […] l’accesso alla predetta arteria sarà consentito ai proprietari frontisti compatibilmente con lo svolgimento delle operazioni. Sarà affidata al Questore di Lecce la regolamentazione dei tempi e delle modalità di accesso. […] I trasgressori saranno puniti ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale. Si prescinde dalla comunicazione preventiva di avvio del procedimento ricorrendo le ragioni di urgenza.”  Noi non vi leggiamo null’altro se non l’ennesima repressione del dissenso costituzionalmente garantito. Questa vostra nuova inutile dimostrazione di forza non farà che dare nuova linfa alla lotta di un intero popolo. Meditiamo sulla debolezza di TAP che, senza l’aiuto di un Prefetto e delle sue ordinanze, non riuscirebbe neanche ad espiantare un ulivo. Meditiamo sul fatto che i vostri loschi giochi si sono palesati ancora una volta: la cittadinanza non vuole quest’opera e voi continuate a tentare di imporla a suon di repressione! La nostra terra e il futuro dei nostri figli non sono in vendita!”

Durante la manifestazione dello scorso marzo, un nutrito gruppo di attivisti appartenenti, secondo la Digos all’area anarco-antagonista, con azioni violente avrebbe deturpato con scritte palazzi, teatri e monumenti della città barocca rendendosi responsabili del lancio di alcune bombe carta all’indirizzo dei poliziotti presenti. Tra i 22 manifestanti denunciati, tutti già conosciuti dalle forze di polizia in occasione di precedenti manifestazioni No Tap, dieci erano già stati denunciati per vari reati per il tentativo di assalto al cantiere di Tap a San Basilio (Melendugno) lo scorso dicembre. Il video diffuso dalle forze dell’ordine elenca i soggett denunciati: