L’Unione Europea taglia 500 milioni di euro alla Puglia e miliardi all’Italia, così ci distruggono il lavoro. Allarme dei consiglieri regionali

Il governatore della BCE Draghi con il Presidente della Commissione UE Junker

“L’allarme che avevamo lanciato già il 26 marzo scorso si sta purtroppo trasformando in una triste e pericolosa realtà: i tagli del 7% proposti dalla Commissione europea alla politica di coesione, quella decisiva per aiutare le aree più povere come il nostro Mezzogiorno, rischiano di trasformarsi, secondo le nostre prime stime, in oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite nel nostro Paese e circa 500 milioni di euro in meno di fondi strutturali per la Puglia per il periodo 2021-2027. La Puglia diventerebbe, così, la più penalizzata d’Italia” – lo ricordano i consiglieri regionali pugliesi del Movimento 5 Stelle.

In pratica l’Italia sta pagando annualmente fondi che non tornano indietro ma finiscono in altri paesi. La politica italiana tutta dovrebbe alzare subito la testa e chiedere un cambio di rotta alla Commissione UE minacciando l’uscita dall’Unione Europea viste le condizioni disumane che il popolo italiano sta subendo, sia in ambito economico che per via della continua forma di umiliazione ai danni del nostro paese (o di ciò che ne resta). Il tutto avviene mentre sempre dall’UE e dall’FMI giungono richieste nemmeno tanto velate di aumentare ancora di più l’età pensionabile. Insomma, una follia dietro l’altra.

I 5 Stelle pugliesi proseguono: “Ora è necessario che la Regione Puglia, presieduta dall’eternamente assopito governatore Emiliano, e che tutte le altre forze politiche si adoperino insieme a noi per tenere alta l’attenzione dei cittadini e scongiurare questi tagli che costituirebbero un vero dramma per una regione che, come la nostra, già vive una situazione critica sia dal punto di vista sociale che occupazionale. A Bruxelles, i nostri europarlamentari M5S sono già al lavoro in tal senso: hanno chiesto, infatti, che anche il livello di disoccupazione giovanile, oltre al PIL, possa essere considerato come indicatore principale per quantificare l’assegnazione dei fondi europei. Auspichiamo che anche gli europarlamentari eletti dagli altri partiti, soprattutto i pugliesi, possano dargli man forte in questa battaglia per la difesa del nostro territorio.”

Allarme anche da Forza Italia“L’esecutivo dell’Unione Europea ha sfornato il bilancio del 2021-2027 con un’amara sorpresa per il nostro Paese: tagli del circa 5% per le politiche agricole e di coesione. Una brutta notizia per la Puglia, che già sconta errori colossali nella programmazione dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale”. Lo dichiara il Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. “Se sono in arrivo tagli così sostanziosi per le politiche agricole –aggiunge- è ancora più necessario spendere tutti  i fondi disponibili. E in quest’ottica, lo stato di avanzamento della spesa pugliese è un tasto dolente e preoccupante, laddove siamo in fondo alla classifica AGEA e ci supera, per la prima volta, persino la Calabria. L’ingiustizia politica della riduzione delle risorse per l’Italia a forte trazione agricola, è evidente: del resto, basti pensare che gli Stati Uniti hanno da poco aumentato i fondi per l’agricoltura, mentre da noi si va nella direzione opposta. Parlamentari ed eurodeputati nostrani dovrebbero far sentire la voce del mondo agricolo, delle nostre aziende, ma prima ancora di ingaggiare una guerra con Bruxelles  bisognerebbe aggiustare il tiro nella gestione del Psr: se si continuano  a collezionare ritardi nella programmazione e inefficienze di sistema, i nuovi tagli avranno un effetto dolorosissimo sul settore. L’appello, dunque, -conclude Marmo è al presidente Emiliano: prima di protestare con l’Ue, la Puglia deve avere la forza di cambiare passo e spendere tutti i fondi disponibili. E deve farlo subito, perché siamo in netto e grave ritardo”.