Nuovi inquietanti dettagli sono emersi nel corso dell’inchiesta della Procura di Bari che ha portato, nelle ultime ore, all’arresto di altre tre persone in merito ai tristi episodi di prostituzione minorile e pedofilia nella zona dello Stadio San Nicola di Bari, già oggetto di un’inchiesta trasmessa nel corso del programma televisivo Le Iene l’anno scorso. Ulteriori tre arresti dei Carabinieri che vanno ad aggiungersi alle indagini con le accuse di atti sessuali con minore, sfruttamento della prostituzione, produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
In manette tre insospettabili: un insegnante di musica 58enne, un pasticcere 51enne (entrambi in carcere) e un 46enne finito invece ai domiciliari. Nel corso delle indagini, infatti, le forze dell’ordine hanno individuato nello smartphone del docente di musica privato, oltre 20mila file tra video e immagini che immortalavano gambe e altre parti del corpo di numerosi bambini, fotografate per strada o sui mezzi pubblici.
Stano alle ricostruzioni, le ricerche, che hanno visto l’analisi di chat online e tabulati telefonici, avvenivano online in un periodo compreso tra il 2014 ed il 2017: le vittime venivano su Badoo mentre i contatti con i ragazzini erano attraverso Facebook e Whatsapp. Ulteriori contatti con minorenni sarebbero avvenuti anche al di fuori della Regione Puglia mentre sarebbero almeno quattro i minorenni finiti poi nella trappola sessuale: due italiani e altri due di etnia rom, nel frattempo divenuti maggiorenni.
Per far luce sul caso, gli inquirenti hanno individuato le conversazioni digitali avvenuta con un minorenne di 13 anni oggi frequentante una comunità di recupero. Sigarette, profumi e qualche soldo venivano offerti in cambio di prestazioni sessuali alle piccole vittime. I rapporti con i giovanissimi rom sarebbero stati consumati in auto, nelle zone periferiche della città, quindi anche nello stadio San Nicola di Bari. Le altre due vittime italiane venivano invece sottoposte ad atti sessuali proprio nei loro comuni di residenza, mentre i parenti sarebbero rimasti ignari di quanto accadeva tra le mura domestiche.
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