Xylella in Puglia: 10 punti del M5S per contrastare il fenomeno, risarcimento e difesa del biologico nelle proposte – video

È stato presentato questa mattina  dai consiglieri regionali del M5S Antonella Laricchia e Cristian Casili, dai senatori Patty L’Abbate e Ruggiero Quarto e dai deputati Giovanni Vianello e Gianpaolo Cassese, il documento contenente i 10 punti del M5S per la gestione e il controllo della Xylella fastidiosa nonché le prossime iniziative che saranno attuate nel territorio. “Con queste linee guida hanno spiegato i portavoce 5 Stelle il Movimento parte dall’emergenza per far evolvere l’agricoltura pugliese in un’agricoltura sostenibile e di qualità. Per quello proponiamo un vero e proprio “patto con il territorio”, che veda il coinvolgimento di tutti gli stakeholders interessati.

“Ora è indispensabile che Governo nazionale, Regione, Comuni, Consorzi, Ricercatori, Agricoltori e cittadini, formino una efficiente “rete operativa” per gestire e contenere in modo condiviso l’avanzare della Xylella. Riteniamo che la Regione Puglia, con i suoi ritardi e inefficienze nelle politiche agricole inerenti la questione, abbia gravi responsabilità; né discutibili piani e decreti legislativi calati dall’alto – hanno continuato –  possono porre un serio freno alla propagazione del batterio. Dal canto nostro riteniamo che oggi questa convivenza si debba attuare a partire dai nostri 10 punti”. Di seguito il documento con i 10 punti presentato in conferenza stampa dai cinquestelle:

1) Buone pratiche agricole, con potature biennali e ove si renda necessario senza cagionare stress agli alberi con tagli di grosse dimensioni che causano effetti opposti, procedere al taglio ripetuto delle piccole branchette che producono sintomi da disseccamento;  
2) Diserbo meccanico eseguendolo ovunque possibile nel periodo giovanile di sviluppo del vettore philaenus spumarius meglio noto come  “sputacchina”;
3) Diserbo con tecniche innovative nelle aree pubbliche e in quelle marginali difficilmente raggiungibili attraverso il ricorso a prodotti non residuali oppure ricorrendo alla già collaudata tecnica del pirodiserbo o alla innovativa tecnica del vapore d’acqua ad alta temperatura la cui fattibilità è già oggetto di studio e approfondimento;
4) Trattamenti con prodotti fitosanitari sostenibili nelle fasce di contenimento nei periodi di diffusione degli adulti di Philaenus spumarius. Tali prodotti devono manifestare efficacia verso il vettore e al contempo contemperare le esigenze delle aziende in Biologico, limitando i trattamenti obbligatori a due secondo tempi e modalità previsti dalle norme vigenti e usando principi attivi compatibili con l’ambiente e la salute. Deve essere garantito all’agricoltore un abbattimento dei costi per l’acquisto di questi presidi fitosanitari che copra il gap con i prodotti convenzionali attraverso aiuti economici. E’ necessario attuare qualsiasi misura di profilassi nelle aree indenni attraverso il ricorso a pratiche colturali e strategie agronomiche atte a migliorare le condizioni di vita dell’olivo;
5) Interventi chirurgici di eradicazione delle piante infette nelle fasce di contenimento, dato che gli alberi colpiti da Xylella sono ulteriori fonti di inoculo. A tal proposito occorre recuperare le risorse necessarie per aumentare e rendere più efficienti i monitoraggi, dando costante e trasparente informazione agli agricoltori e ai cittadini. L’espianto deve essere condotto con tempi e modi idonei. Devono essere salvaguardati gli ulivi monumentali, per i quali occorre prevedere idonee procedure di isolamento fisico per impedire che siano presidi di contagio;
6) Reimpianto nella zona infetta con cultivar ritenute idonee che manifestano tolleranza/resistenza al batterio, incentivando lo studio e la ricerca sul germoplasma autoctono e l’individuazione di semenzali locali che manifestino resistenza/tolleranza al disseccamento;
7) Rigenerazione del paesaggio dell’olivo e ricostruzione paesaggistica delle aree maggiormente colpite che tenga conto dei caratteri identitari del paesaggio pugliese e delle esigenze di carattere sociale ed economici;
8) Monitoraggi estesi e ripetuti della Regione, eseguiti con modalità idonee anche per studi geostatistici, che possano consentire di studiare come il fenomeno si propaga nello spazio, in modo da arginare più efficacemente le eventuali direttrici di propagazione;
9) Controlli tempestivi ed efficaci sull’adempimento delle azioni di controllo del vettore, con sanzioni ed esecuzione in danno;
10) Ricerca scientifica multidisciplinare mirata alla comprensione della diffusione e gestione di Xylella

Misure Economiche. Per un serio e giusto contenimento della diffusione della Xylella occorrono cospicui finanziamenti pubblici: europei, ministeriali, regionali. Occorre intervenire con logiche da gravi calamità naturali. Né si può pesare eccessivamente sui coltivatori, a partire dall’espianto a finire alle misure di lotta obbligatoria. Riteniamo pertanto indispensabili gli aiuti economici al comparto olivicolo interessato, con un occhio particolare ai piccoli agricoltori che costituiscono buona parte delle aziende agricole del territorio pugliese. Si deve partire urgentemente con alcuni interventi: abbattimento della burocrazia, misure finanziarie e fiscali idonee, risarcimento danni da xylella, accesso alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale, postegrazione dei mutui, incentivi e aiuti per il rimboschimento, per le misure agroambientali e la rigenerazione paesaggistica. Risorse aggiuntive per i monitoraggi, i controlli e la ricerca scientifica. Video: