Il maschio si distingue dalla femmina perché ha un cappuccio di colore marrone scuro ed il petto nero striato. Osservando il comportamento dei due animali, il personale ha notato l’assunzione di un atteggiamento territoriale tipico delle coppie in fase riproduttiva. Posto sulla parte più alta della roccia, infatti, il maschio, stava controllando l’ambiente circostante, la femmina, invece, dopo aver fatto una sorta di inchino ad ali leggermente aperte, si è affacciata su un buco posto sulla parete di pietra: il suo nido. Pariamo della passera d’Italia (Passer italiae), uccello piuttosto raro nella nostra regione, da non confondere con il passerotto (passer domesticus). Lo si trova in tutta Italia dove nidifica (ad esclusione di Sicilia e Sardegna, dove troviamo la passera sarda), Svizzera meridionale, Corsica e Creta.[3]
Può nidificare sino ad oltre 2000 m di quota (ad esempio a Breuil-Cervinia), ma è assente dai valloni abitati solo in estate. La Passera d’Italia è una specie sinantropica, ha scelto cioè di vivere vicino all’uomo perché grazie alla prossimità con questo, riesce a ricavare cibo dalle colture e protezione dai predatori. Un esemplare femmina:
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