In Puglia i pescatori che pescano la plastica al posto dei pesci – video

Anche in Puglia si è celebrata la giornata mondiale dell’ambiente: mai sufficienti gli sforzi per impedire che i nostri rifiuti di plastica finiscano in mare. Nel corso di un’intervista televisiva diffusa dal Tgr Puglia (che riportiamo qui sotto) è spiegato come già in passato i pescatori del territorio abbiano partecipato ad interventi di recupero dei rifiuti abbandonati in mare. Una vera e propria “pesca al rifiuto” che consente così di arginare, anche se in maniera limitata, l’enorme danno ambientale causato dalle cattive abitudini e dei reati ambientali.

Solo per quanto riguarda la plastica, il materiale risulta particolarmente inquinante: si tratta infatti di oggetti che possono anche durare 400 anni prima di sgretolarsi del tutto nelle acque. I frammenti possono essere scambiati per cibo da cetacei e tartarughe che rischiano così di morire strozzati. Quando i frammenti di plastica diventano quasi microscopici causando così il triste fenomeno delle “lacrime di sirena“. I piccoli frammenti possono essere scambiati per cibo dai pesci i quali organismi rischiano in questa maniera di inquinarsi. Gli stessi pesci che potenzialmente finiscono poi sulle nostre tavole. Occorre dunque invertire subito questo fenomeno molto negativo per l’ecosistema marino e dunque anche per la nostra salute.

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