Rifiuti abbandonati sotto il ponte di Trani: l’identificazione di scarti non lascia molti dubbi sull’identità degli autori

Questa mattina, durante l’espletamento di un servizio di monitoraggio ambientale, i volontari dell’Associazione “Guardia Eco Ambientale Folgore” di Trani hanno constatato ulteriore abbandono di materiali inerti provenienti da attività di demolizione edilizia sotto il ponte adiacente alla SS 16 BIS con accesso da Via Salvemini. Sono presenti anche parecchi filtri utilizzati nei motori dei veicoli, certamente abbandonati da chi gestisce un’officina meccanica, oltre a parecchi bustoni collocati ai bordi del ponte il cui contenuto è sconosciuto.

Sono presenti anche parecchi altri rifiuti di ogni genere lungo le due stradine laterali del ponte. Questi soggetti “diversamente civili” compiono queste operazioni anche in pieno giorno, alla luce del sole. L’Associazione G.E.A.F. chiede all’Amministrazione comunale di Trani non solo che vengano rimossi e smaltiti questi rifiuti abbandonati su suolo pubblico, ma che venga installato anche un sistema di videosorveglianza o fototrappole poiché è stato accertato più volte dai volontari che vengono incendiati rifiuti scaricati abusivamente in loco spesso contenenti sostanze plastiche e gommose, rifiuti che bruciano per ore per intenderci, che rilasciano fumo scuro e diossine nell’aria.

“Servirebbe un costante monitoraggio ambientale di prevenzione e repressione di tali misfatti, in modo da evitare il proliferare di illeciti ambientali a danno della nostra salute” – hanno precisato i volontari dell’associazione “Guardia Eco Ambientale Folgore”.  Nel frattempo, prosegue quasi indisturbato il vergognoso fenomeno dell’abbandono rifiuti nel territorio. Fenomeno spesso segnalato anche attraverso il nostro sistema di segnalazione mobile (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). Inoltre è possibile inviare immagini all’indirizzo email redazione@pugliareporter.com. Un’ultima foto scattata dai volontari tranesi non lascia molti dubbi sull’identità di uno degli autori di questo scempio (e reato punibile dalla legge) ambientale: