Oggetto della contesa, il decreto del governo con cui sono state sospese le udienze, decisione concordata con l’avvocatura. “Tutte falsità“, la replica dei penalisti nei confronti del Ministro della Giustizia Bonafede, che nelle stesse ore aveva espresso tutta la sua contrarietà all’iniziativa nazionale dello sciopero che, affermava Bonafede, avrebbe bloccato i lavori in tutta Italia nonostante egli sia già al lavoro per risolvere la delicata questione del Palagiustizia di Bari, ridotto a tendopoli dopo l’inagibilità dichiarata per il vecchio edificio.
Un braccio di ferro che vede i penalisti bacchettare il giovane Ministro: “le dichiarazioni non si fanno su Facebook, ci si incontra e si discute” – hanno ribadito. C’è anche da dire che comunque Bonafede era giunto a Bari e nei giorni scorsi aveva anche incontrato il Sindaco di Bari Antonio Decaro a Roma per discutere sull’individuazione del nuovo immobile. Il Ministro Bonafede ha avuto non meno di un mese di tempo a disposizione per tentare di risolvere quelli che sono stati i problemi causati dai precedenti governi. In un solo mese, dunque, il Ministro ha promosso almeno due incontri per cercare di risolvere la questione. Tuttavia, i penalisti si sentirebbero esclusi da questo scambio di comunicazioni e dalla decisione del blocco dei lavori nella tendopoli che, a detta dei penalisti, sarebbe stata effettuata esclusivamente dal Ministro senza un confronto con i lavoratori del territorio. Video: