Puglia: la giovane tartaruga marina perde l’uso delle pinne a causa dei rifiuti in mare. Vergognatevi.

Voi che gettate plastica in mare dovete vergognarvi. Vergognatevi perché state inquinando il mondo e compromettendo la vostra salute. Vergognatevi perché così facendo state condannando centinaia di animali ad una morte atroce. Vergognatevi perché anche gli organismi che sopravvivono a questa insensata furia assassina causata dalle cattive (ed idiote) abitudini di qualcuno resteranno inquinanti, spesso gli stessi organismi marini che poi finiscono anche sulle nostre tavole (pensiamo a pesci, crostacei, cozze, ricci di mare). L’ultima di una serie lunghissima di vittime accertate di questo scempio è ambientale è un giovane esemplare di tartaruga marina (caretta caretta) ritrovato nelle ultime ore a largo di Giovinazzo (Bari). L’animale è vivo ma forse non potrà più tornare a fare una vita normale come i suoi simili. Tutto a causa di qualche pezzo di plastica (e qualche pezzo di…lasciamo stare).

“Ecco i danni causati dall’uomo… Plastica, sacchi di nylon, bottiglie, polistirolo, pneumatici e tanto altro che buttiamo in mare!! La nostra risorsa mare ormai trasformata in una enorme discarica..in tarda mattinata la capitaneria di porto di Giovinazzo ha salvato una piccola caretta caretta che era rimasta intrappolata in un sacco di nylon forse da diversi giorni..difatti una pinna posteriore risultava già mancante mentre l’altra mostrava già i primi sintomi necrotici nonché una frattura esposta…una situazione particolarmente grave che ci si spera non porti all’amputazione della seconda pinna..” – spiega l’esperto Pasquale Salvemini, responsabile del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta (gestito dal WWF). Ecco il triste risultato dello scempio ambientale:

Solo per quanto riguarda la plastica, il materiale risulta particolarmente inquinante: si tratta infatti di oggetti che possono anche durare 400 anni prima di sgretolarsi del tutto nelle acque. I frammenti possono essere scambiati per cibo da cetacei e tartarughe che rischiano così di morire strozzati. Quando i frammenti di plastica diventano quasi microscopici causando così il triste fenomeno delle “lacrime di sirena“. I piccoli frammenti possono essere scambiati per cibo dai pesci i quali organismi rischiano in questa maniera di inquinarsi. Gli stessi pesci che potenzialmente finiscono poi sulle nostre tavole. Occorre dunque invertire subito questo fenomeno molto negativo per l’ecosistema marino e dunque anche per la nostra salute. Dobbiamo tutti contribuire ad insegnare ai nostri figli l’importanza di non gettare nemmeno piccoli pezzi di plastica in mare (e in più generale, nessun tipo di rifiuto) e al contempo denunciare, filmare, fotografare i reati ambientali. Negli ultimi giorni, il Ministro dell’Ambiente, generale Sergio Costa, ha dichiarato l’intenzione di potenziare i controlli sul mare, eliminare la plastica usa e getta all’interno degli edifici pubblici, appellandosi al contempo ai cittadini italiani per raccogliere la plastica dalle nostre spiagge e dai nostri mari. “Siamo 60 milioni di cittadini, se raccogliessimo anche soltanto un pezzo di plastica a testa sarebbero già 60 milioni di pezzi di plastica recuperati“. La plastica, lo ricordiamo, va riposta negli appositi contenitori per la raccolta differenziata. La notizia è stata segnalata alla nostra redazione (a tal proposito, ricordiamo ancora una volta che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui. E’ anche possibile inviare immagini ed osservazioni all’indirizzo redazione@pugliareporter.com). Il post diffuso da Salvemini sui social: