I nazisti sono stati a Giovinazzo, la prova indelebile

Tracce del nazismo a Giovinazzo (Bari): costruita per esigenze militari nel 1920, la Vedetta sul Mediterraneo è stata punto trigonometrico per la misurazione delle rotte e semaforo marittimo.  Ha svolto questa funzione anche durante la seconda guerra mondiale, diventando inoltre sede del telegrafo e garantendo i collegamenti lungo tutta la costa adriatica. Venne poi utilizzata dall’esercito tedesco, della cui occupazione restano tracce ancora visibili nella pavimentazione con mattoni che riportano il motivo geometrico della croce uncinata:

Se al primo e al terzo livello dello storico edificio, infatti, il pavimento è andato completamente perduto, al secondo livello è rimasto pressoché intatto: ancora oggi è possibile notare un disegno a svastiche realizzato durante l’occupazione dell’edificio da parte dei soldati tedeschi. L’occupazione durò sino al 1943, anno dei noti bombardamenti di Foggia, dove morirono circa 20.000 persone. Le svastiche nella Vedetta sul Mediterraneo di Giovinazzo:

Oggetti appartenenti ai nazisti furono ritrovati anche nel vicino comune di Bitonto. Come riportano anche fonti giornalistiche, tra questi, spicca una sigla – K. P. M. – e anche in quel caso un segno inequivocabile: la svastica nazista. Bottigliette di vetro contenenti medicinali o profumi, posate arrugginite, vecchie stoviglie, strani tubicini forse  utilizzati come innesti per le micce, bottoni di uniformi e munizioni, ma anche porcellane rotte. Oggetti abbandonati nelle campagne bitontine che documenterebbero la fuga dei soldati tedeschi a seguito degli attacchi degli alleati avvenuta nel 1943. Una volta ritrovate, le cassette in ferro delle munizioni furono con molta probabilità aperte e saldate le une alle altre creando portoni in ferro e molte munizioni svuotate per riutilizzare la polvere da sparo dalle imprese pirotecniche.

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