Ilva, Michele Emiliano scrive al Ministro Di Maio: “zone d’ombra che andrebbero chiarite”

“Prendiamo atto della lettera che il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha appena fatto pervenire al Ministero dello Sviluppo Economico” – così dichiara il ministro Luigi Di Maio con un comunicato diffuso dal Mise. Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato una lettera al Ministro Di Maio per sollecitarlo ad indagare se ci sono state irregolarità sulla gara con cui ArcelorMittal si aggiudicò l’Ilva.

L’aggiudicazione dell’Ilva a AmInvestco, la cordata guidata al 51% dalla multinazionale Arcelor Mittal a cui partecipa con il 15% anche il gruppo Marcegaglia Carbon Steel spa ha seguito una “procedura ad evidenza pubblica che presenta zone d’ombra che andrebbero chiarite per accertare se effettivamente tale aggiudicazione sia avvenuta in favore della migliore offerta”così scrive Emiliano nella lettera.

Non emerge quali siano stati i criteri di aggiudicazione del contratto che avrebbero “vincolato” il ministero dello Sviluppo economico a preferire la società AmInvestCo alle altre partecipanti, tra le quali, in particolare, la cordata Acciatialia Spa, che aveva offerto la auspicata decarbonizzazione dell’impianto Ilva di Taranto”.

“E’ incongrua” – continua Emiliano nella sua lettera -“la preferenza accordata alla Ami srl , perché sostanzialmente basata solo sull’offerta economica, senza alcuna considerazione degli aspetti qualitativi della medesima”. Anche sotto il profilo degli investimenti la proposta avanzata da Am Invest.co sarebbe secondo Emiliano meno appetibile di quella di AcciaItalia: “AcciaItalia ha proposto investimenti per 3 mld di euro dei quali 1,1 per installare le tecnologie a basso impatto ambientale in grado di ridurre del 35% le immissioni di C02 e 0,9 miliardi per interventi ambientali e bonifiche per un totale di 2 mld di euro di investimenti a beneficio dell’ambiente e della salute“. Appaiono invece, “ben più esigui gli investimenti proposti da Am Invest.co pari a 2,4 mld di cui solo 1,15 mld destinati a misure di tutela e protezione ambientale”, si legge ancora nella missiva.

Peraltro, annota ancora il governatore della Puglia, “l’investimento proposto dalla società che si è aggiudicata l’Ilva non prevede neanche l’utilizzo di tecnologie innovative a basso impatto”. Senza parlare del fatto, prosegue Emiliano, che la cordata Am Invest.co ha ottenuto il via libera dall’Antitrust europea solo a condizione “di eliminare il gruppo Marcegaglia del consorzio di acquisto e numerose cessioni di altri impianti”. Per tutto questo, dunque, conclude Emiliano, “le sarei grato se volesse disporre opportune verifiche sulla correttezza della procedura di gara espletata eventualmente avvalendosi dell’Anac, organo deputato istituzionalmente alla vigilanza e controllo delle procedure di affidamento di contratti ad evidenza pubblica”.

E ancora AcciaItalia, menziona Emiliano, aveva proposto un piano ambientale da eseguire entro il 2021 con l’utilizzazione di tecnologie a minore impatto ambientale e con l’impiego di 10.500 lavoratori, invece la Ami aveva offerto modifiche al piano ambientale con interventi sino al 2023 e l’impiego di 8.100 di lavoratori. Di qui la decisione di Emiliano a scrivere al Ministro Di Maio perchè possa fare i dovuti controlli sulla regolarità dell’avvenuta gara d’appalto.