Alga tossica in Puglia: malori tra i bagnanti, scatta divieto di balneazione per alcune zone costiere. Ecco dove

Torna prepotentemente l’alga tossica in Puglia: le ultime rilevazioni dell’ARPA Puglia (l’agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente) segnalano infatti gran quantità di “Ostreopsis ovata” nelle acque antistanti il Faro di Torre Canne e nella zona di Forcatella ma anche sulla costa a sud di Bari fra i quartieri di Japigia e San Giorgio. Dopo una serie di malori accusati da alcuni bagnanti, il Sindaco di Fasano ha deciso di emettere un “divieto di balneazione e prelievo di acqua di mare per qualsiasi uso lungo i seguenti tratti del litorale in località “Torre Canne” (antistante il faro), e in località “La Forcatella” (prima della casa bianca), comprendendo tutto il litorale che va da Forcatella alla zona sud di Torre Canne”. Altre zone ove è stata segnalata la presenza di questa alga includono anche:

–  Otranto (Porto Badisco – scalo di Enea)
–  Manduria, in provincia di Taranto

L’alga tossica appartiene ad una specie tipica dei climi caldi e tropicali, ma negli ultimi anni è presente anche sulle coste italiane. La fioritura dell’alga, in gergo “bloom“, è stata segnalata nelle acque del litorale di Genova ma anche già osservata in numerose occasioni in Toscana, estate 1998 e Puglia nell’estate 2003-2004. Prime segnalazioni nel 1998 in Toscana, Costa apuana, Provincia di Massa Carrara dal Laboratorio provinciale del Dipartimento ARPA Toscana di Massa. In Puglia in particolare è presente dal 2001[3], nel 2005 viene colpita la Liguria. Nell’estate 2006 viene interessata la costa di Fregene. Nell’ottobre 2006, invece, è stata ritrovata nel Golfo di Trieste da parte del Laboratorio ARPA FVG del dipartimento di Gorizia. A partire dall’estate del 2008 (fine agosto) questa specie è stata riscontrata anche lungo le coste abruzzesi (Rocca San Giovanni e Fossacesia) osservata presso il Consorzio Mario Negri Sud.

Nel settembre 2008 si è rilevata una fioritura eccezionale nelle Marche, tra il Passetto di Ancona e Sirolo, che ha determinato la chiusura della balneazione nelle spiagge comprese in tale tratto. Dall’ottobre 2009 interessa le coste del Friuli-Venezia Giulia. Fra 2006 e il 2012 la presenza della microalga è stata segnalata anche nelle coste di Palermo, a Catania e a sud dell’Argentario. Infine, negli ultimi anni la sua presenza viene occasionalmente segnalata anche in Puglia.

Impossibile da vedere ad occhio nudo (essendo di dimensioni microscopiche) la fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivalerinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre.

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