“Il mercato settimanale del martedì a Bisceglie continua a far registrare un enorme calo di appeal ma anche di attrattiva non solo per i consumatori ma anche per gli esercenti. Il valore dei rami d’azienda si è ridotto tantissimo fino, in moltissimi casi, ad azzerarsi completamente ed il numero crescente degli ambulanti che cessano direttamente le concessioni e le autorizzazioni, non essendoci più “mercato” per le compravendite, ne sono la lampante dimostrazione.”
Queste le parole del Presidente UNIBAT, Savino Montaruli, il quale si inserisce in un dibattito sempre vivo a Bisceglie, che riguarda il comparto Commercio ed in particolare quello sulle Aree Pubbliche in una città che registra quasi 700 operatori possessori di questo tipo di autorizzazioni.
Il sindacalista prosegue nella sua analisi aggiungendo: “una trascuratezza durata anni che ha portato quello che era uno dei più importanti e produttivi mercati delle province di Bari e Bat ad un progressivo declino. A quelle condizioni disagevoli si sono aggiunte, da qualche anno, fortissime carenze in materia igienico-sanitaria con rifiuti sparsi ed accumulati nell’area mercatale urbana e l’inadeguatezza della medesima rispetto alle nuove norme in materia di sicurezza e di tutela dell’ordine pubblico, con l’amministrazione comunale rimasta inetta di fronte agli obblighi ministeriali e prefettizi completamente ignorati. Un mercato che non ha mai subito alcuna riqualificazione nonostante piccoli aggiustamenti che poi si sono rivelati addirittura deleteri e peggiorativi. Nel contempo quello stesso mercato resta ingessato perché il comune di Bisceglie, al di la dei proclami e delle virtuali esaltazioni di efficienze inesistenti, non solo nel sistema politico e para-politico ma anche in quello polisindacale, resta ancora oggi privo dei minimi strumenti di programmazione previsti dal vigente Codice del Commercio e questo non depone certo a favore della città che, nel frattempo, si vede privata di opportunità nell’utilizzo di finanziamenti pubblici. Laddove tale utilizzo ci fosse stato, ad esempio per la nuova area mercatale polifunzionale, anche in questo caso i ritardi accumulatisi sono da altro mondo e cozzano fortemente con i tempi dell’economia che sono fortemente diversi da quelli di una politica lenta, sempre in equilibrio e mai efficiente ed operativa”.
Sono passati ben 9 anni dal dibattito in cui si discusse in una tavola rotonda, a Bisceglie di mercati ove si evidenziava l’allora volontà politica populista e elettoralistica di sostenere i concessionari di autorizzazioni in un momento sfavorevole per la congiuntura economica. In quella occasione si affermava di “voler interrompere il circolo vizioso dell’indifferenza e della ritrosia delle istituzioni nei confronti del commercio ambulante che rappresenta una silenziosa ma significativa fetta dell’economia locale”. Il mondo polisindacale locale, inoltre, lanciava fortissime accuse alla stampa accusandola di mettere spesso in cattiva luce i mercati cittadini come fossero la rovina di tutti i Comuni. Veniva dichiarato nel corso dell’incontro biscegliese organizzato dai sindacati del posto.
Evidentemente quelle parole pronunciate da chi di mercati “se ne intende” devono aver visto la luce di una sola ora visto che non hanno avuto alcun seguito, anzi hanno contribuito semmai ad aggiungere un alone misterioso che ha portato la città di Bisceglie, dal punto di vista istituzionale, a chiudersi sempre di più in se stessa, mordendosi la coda. In quell’occasione si parlò anche del mercato quale forma di concorrenza alla grande distribuzione ma anche ciò appariva alquanto curioso in una città che la grandissima distribuzione l’ha subita “in silenzio” a pochissimi passi cioè a Molfetta così come non abbiamo notizie di iniziative in tal senso mentre altre Associazioni quali Unimpresa e CasAmbulanti di terra ne hanno consumata portando nei centri urbani edizioni straordinarie di mercati, anche in edizione festiva e serale, che hanno fato “trenare” gli ipermercati per la loro capacità attrattiva del pubblico e quindi dei consumatori.
“Così come tutte le altre città della provincia Bat, in fortissimo ritardo, anche Bisceglie deve darsi una forte scossa che sicuramente verrà dal nuovo Sindaco Angelantonio Angarano, dal nuovo assessore alle attività economiche, dal comandante della polizia municipale e dall’esperto dirigente di Dipartimento. Nella prima decade di settembre affronteremo questa e tantissime altre questioni all’ordine del giorno proprio al comune di Bisceglie. Nelle scorse settimane abbiamo avuto un intenso scambio di corrispondenza con il comandante della Polizia Locale e dopo quella corrispondenza si prospetta l’incontro collegiale di settembre. In quell’incontro si parlerà anche della nuova area mercatale e dei mercati straordinari; di nuove opportunità per tutti i concessionari di posteggio e dei mercati in centro. A proposito della nuova area mercatale sarà interessante mettere un punto fermo sul cronoprogramma che deve vedere impegnate tutte le parti in causa per comprendere se quella soluzione sia ancora oggi attuale ed attuabile così come, qualora lo fosse, che possa rappresentare seriamente un esempio per l’intero territorio pugliese. Tutto questo a Bisceglie nessuno può pensare o continuare a credere di poterlo fare in una stanza chiusa tra amici. Tra l’altro questi argomenti sono giù stati oggetto di trattazione con l’ex vice-indaco facente funzione avvocato Vittorio Fata, con l’ex assessore Valente e con Abascià ma parre che l’interesse verso tali argomenti non fosse così intenso al punto che di quegli impegni assunti non si ebbe notizia di seguito visto che la campagna elettorale ha poi immediatamente assorbito completamente i pensieri e l’attenzione dei tre e della loro schiera di sostenitori politici.” – ha concluso Montaruli.