L’agricoltura pugliese ancora vittima della criminalità organizzata, Coldiretti: “aiutiamo le famiglie, a rischio sicurezza in campagna”

“Due mesi fa a San Marco in Lamis abbiamo ricordato e commemorato i nostri due soci, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, la cui unica colpa fu di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’ironia della sorte è che il posto era esattamente il luogo di lavoro, l’area rurale che curavano e manutenevano quotidianamente”, è il commento di Giuseppe De Filippo, Presidente di Coldiretti Foggia, alla notizia dell’arresto di uno dei presunti partecipanti alla strage di San Marco in Lamis.

“Il nostro pensiero e la nostra vicinanza continua ad andare alle famiglie dei due fratelli – continua De Filippo – alle mogli e ai figli che si sono visti strappare senza un perché i loro cari. Nel nostro piccolo, dinanzi ad una tragedia così grande, li abbiamo accompagnati, attraverso il nostro patronato EPACA che si è prodigato in modo oculato e certosino a predisporre e consegnare all’INAIL la documentazione utile al riconoscimento di una rendita per le vedove e per i figli, dimostrando che era occorso un infortunio sul lavoro”.

“Durante la cerimonia di commemorazione organizzata ad agosto scorso per non dimenticare – conclude il Presidente De Filippo – abbiamo denunciato la grande esigenza di sicurezza che avvertiamo quotidianamente nelle campagne, divenute a vario titolo terra di nessuno, dove per i motivi più disparati i campi si trasformano in un far west e gli agricoltori sono vittime inermi e indifese”.