TAP, Consigliere regionale M5S Puglia: “non nascondo delusione, resto contrario al gasdotto”

“Non nascondo la delusione che ormai mi porto dietro dall’incontro del 15 ottobre scorso a palazzo Chigi, durante il quale avevo già capito che TAP non sarebbe stata bloccata. In particolare mi dispiace che non sia stata fatta luce fino in fondo sui tanti lati oscuri di questa vicenda, e che i politici salentini che hanno svenduto in passato il nostro territorio (i veri responsabili di questo scempio), anche questa volta la faranno franca. In questi anni in consiglio regionale ho lottato con tutte le mie forze per fermare quest’opera che giudico inutile, rischiosa e dannosa. L’ho fatto per tutelare l’ambiente e il nostro territorio” –  a dichiararlo è il consigliere regionale pugliese Tony Trevisi (Movimento 5 Stelle).  Nelle ultime ore i No tap hanno protestato contro il Governo dopo la decisione di proseguire i lavori del cantiere di Melendugno, giustificando gli stessi attraverso la penale da 20 miliardi che lo Stato dovrebbe pagare in caso di blocco del progetto.

“L’ho fatto indipendentemente da impegni elettorali che personalmente non ho nei confronti di nessuno (alle scorse regionali a Melendugno non ho avuto preferenze personali tranne 3/4 amici che conoscevo direttamente e che nulla hanno a che fare con i movimenti NoTap). Non ho nulla da rimproverarmi e tutti coloro che seguono i lavori in Regione, sanno che ho lottato per difendere Melendugno più di chiunque altro. Personalmente ero, sono e resterò sempre un NOTAP” conclude Trevisi. E tra i NO TAP c’è proprio chi spera in un ripensamento nel “fronte pugliese” tra i portavoce che negli ultimi anni avevano difeso a spada tratta la causa:

“In questo momento può sembrare che le speranze di veder bloccato il gasdotto TAP siano appese alle iniziative dei parlamentari del movimento 5stelle che hanno ancora a cuore il bene di questo Paese e delle comunità che lo abitano. La fronda, l’ha definita il Fatto Quotidiano ieri in un articolo”.

“La fronda di parlamentari è composta da tante piccole foglie che decidono di rimanere verdi anziché seccare tristemente come stanno facendo via via tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Spesso le fronde hanno un ramo solido su cui crescere e spesso è rappresentato da un esponente di spicco, magari con un incarico ministeriale. Il ramo di questa fronda sarebbe dovuto essere Barbara Lezzi, la ministra per il Sud, una che ha costruito la sua campagna elettorale sulla causa no tap. E invece no. Quel ramo è seccato, attaccato da un disseccamento simile a quello degli ulivi pugliesi. Seccato per la disinformazione e l’ipocrisia, per l’interesse di mantenere in vita un governo impossibile che sempre più spesso rigurgita intolleranza”.

Le speranze dei cittadini sono appese a una fronda che per adesso è molto esile (solo qualche parlamentare, per ora). Speriamo che questa fronda cresca mettendo a nudo la gravità delle scelte operate da questo governo su TAP e Ilva. Ma nel frattempo vogliamo ricordare al Paese e al Governo che esiste un’altra fronda, molto più ampia e robusta. Quella dei cittadini che da anni si oppongono a TAP, svelando la sua natura fraudolenta e offrendo una grande sponda agli esponenti politici che hanno a cuore la democrazia e il benessere delle comunità. Quei cittadini che hanno portato davanti alla magistratura le contraddizioni e gli scandali di questo folle progetto. Il Salento e l’Italia sono appesi alla fronda del senso civico collettivo. Non facciamola seccare. Denunciamo e lottiamo!concludono i No Tap.