Gasdotto in Puglia, lo sfogo della Lezzi: “dov’eravate voi della sinistra quando lo avete votato in Parlamento? Adesso abbiamo le mani legate per colpa vostra. Pronta ad andare in Procura” – video

Dopo giorni di protesta, una manifestazione nel comune di Melendugno che ha visto persino bruciare alcune bandiere con il logo del M5S, la Ministra del Sud Barbara Lezzi rompe il silenzio con un video “chiarificatore diffuso sulla sua pagina Facebook ricordando che chi oggi critica l’attuale governo Lega-M5S ha votato in parlamento il progetto del gasdotto della Multinazionale TAP. Opinioni discordanti sulla presunta penale da 20-40 miliardi in caso di blocco del cantiere: dal governo viene confermata, dai manifestanti di parla di clamorosa menzogna per giustificare il progetto. La Lezzi nel frattempo ricorda l’ipocrisia della politica che nel periodo delle autorizzazioni ha agito a favore del TAP e che spesso oggi critica il governo attuale. Alle accuse di chi ha parlato di “contentino”, la Ministra risponde: “andriamo inprocura

“Durante e prima della campagna elettorale sono stata contestata dai NoTap con i quali non ho mai avuto un buon rapporto — dice Lezzi —. Non hanno mai calcato i nostri palchi né condiviso la battaglia con noi e questo è legittimo ma allora sono gli ultimi a poter chiedere le mie dimissioni». E critica anche il Sindaco di Melendugno Marco Potì: “Le maniere da teppistello con le quali il sindaco di Melendugno mi intima di non tornare lì non mi fanno paura perché non ho niente da temere”.

C’è anche da ricordare che proprio in un’assemblea pubblica a Melendugno, il 10 novembre 2013, l’allora senatrice metteva in guardia: “Se quell’accordo verrà ratificato, andremo a pagare una penale anche bella pesante e non potremo più tirarci indietro». Un mese dopo, a dicembre, l’accordo intergovernativo tra Italia, Grecia e Albania viene ratificato. Nell’agosto 2014, però, Lezzi promette battaglia lanciando “una manifestazione tra S. Foca e Melendugno”: si riaccende la protesta sul territorio, che convoglia speranze e simpatie dell’elettorato anti-gasdotto sui Cinque Stelle.

Da ministro a luglio, va allo scontro con il governatore Emiliano che aveva lanciato un appello ad Alessandro Di Battista per «trovare una strategia comune per spostare l’approdo del gasdotto» previsto a Melendugno. Una «bella sceneggiata», dice la ministra che assicura: «Noi stiamo lavorando per bloccare l’opera».Con il passare dei mesi le speranze, però, vengono sempre meno e già la scorsa settimana, alla kermesse Italia 5 Stelle, sembrano ridotte al lumicino. L’ultima settimana per Lezzi è un’attesa, vissuta — come spiegano i suoi fedelissimi — con tranquillità. E con la volontà di metterci ancora la faccia, nonostante la rabbia degli attivisti pugliesi e le accuse. Ora si prepara con il governo per l’ultima battaglia, quella sulle «compensazioni». La ministra vorrebbe distribuire la somma tra tutti i cittadini interessati. E nel video ha lanciato la sua nuova sfida:

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