Gasdotto in Puglia, tre parlamentari M5S: “non esiste penale, governo sbaglia” – video

“Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dover dire che ci sono delle penali per quasi 20 miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente”. Così il vice premier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sulla Tap. “Le carte un ministro le legge solo quando diventa ministro – aggiunge – e a noi del M5s non hanno mai fatto leggere alcunché”. Il vicepremier – incalzato dai cronisti conferma quello che ha dichiarato il premier Giuseppe Conte: “Il gasdotto Tap si farà. Interrompere la realizzazione dell’opera comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro”.

Parole che stanno creando – in queste ore – non pochi malumori. In particolare il passaggio in cui si parla di “numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica” ha provocato la dura reazione di tre esponenti del M5s. “Anche Conte sbaglia. Non ci possono essere penali, semplicemente perchè non esiste alcun contratto tra Stato e Tap affermano i senatori Lello Ciampolillo, Saverio De Bonis e la deputata Sara Cunial. E proseguono: “Non ci possono nemmeno essere costi a carico dello Stato, semplicemente perchè, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizioni da parte di Tap, non vi può essere responsabilità dello Stato. Continuiamo ad avere fiducia nella magistratura”. Di diverso avviso, e in linea con il Presidente del Consiglio, altri esponenti dei 5Stelle, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli che, in una nota, scrivono: “Stoppare il gasdotto Tap ci costerebbe miliardi di euro. Inoltre tutte le verifiche disposte dal governo non hanno fatto emergere alcuna irregolarità nelle procedure di autorizzazione dei lavori, il cui via libera alla realizzazione dell’opera, ricordiamo, è stato dato dai precedenti governi”. “Noi oggi – aggiungono – ci ritroviamo davanti a contratti che se non venissero rispettati ci porterebbero a pagare cifre esorbitanti. Di sicuro vigileremo affinché l’iter dei lavori non arrechi danni alla comunità locale”.

Mentre si consuma questa spaccatura all’interno del Movimento, sulla questione Tap e sulle parole del premier Conte, interviene il primo cittadino di Melendugno, Marco Potì, da sempre contrario alla realizzazione di questa opera: “Altro che governo del cambiamento. Questo è un governo di continuità con quanto fatto da chi lo ha preceduto – ha spiegato – Il dato politico è uno ed è chiaro: Salvini per fare ciò che ha promesso in campagna elettorale, ha violato leggi e convenzioni internazionali, basta ricordare la chiusura dei porti e la vicenda delle navi con a bordo i migranti della scorsa estate. I 5 stelle invece, sanno solo nascondersi e abbandonare i luoghi in cui hanno racimolato anche il 65 per cento di consenso elettorale. Ci hanno tradito e abbandonato”. Ira No Tap contro 5Stelle, strappate tessere elettorali In video postati sui social e diffusi in chat dai No Tap si vedono alcuni attivisti che strappano le tessere elettorali. In questo modo protestano contro la decisione del premier Giuseppe Conte che ieri ha dato il via libera alla costruzione del gasdotto Tap che approderà su una spiaggia di San Foca di Melendugno. Gli attivisti diffondo anche fotografie di tessere elettorali ridotte in brandelli e lanciate per aria come se fossero coriandoli. ‘Non avrete più il nostro voto!, scrive una donna riferendosi al M5S. – In un video postato su Facebook una donna che indossa una felpa ‘No Tap’ strappa la tessera elettorale e scrive: “Sig.Conte lei non può decidere per noi! Non avrete più il nostro voto!“. In un altro video è un altro attivista che indossa la stessa felpa a strappare il documento elettorale lanciando i brandelli in aria. (RaiNews). Video di Trmh24: