
“Siamo esterefatti per tutto quello che sta emergendo in questi giorni riguardo all’Amiu. Le dimissioni dell’AU ing. Guadagnuolo hanno aperto scenari foschi. Una fantomatica relazione con cui l’ex amministratore ha accompagnato le sue dimissioni scatena una serie di accuse da parte di coloro che fino a ieri hanno difeso a spada tratta l’operato dell’ing. Guadagnuolo. Ora si riconoscono quelle criticità di cui si parla nella relazione e che noi, inascoltati, avevamo già da tempo denunciato. In tutti questi anni l’amministratore dell’Amiu non ha mai interagito con la cittadinanza pur governando un settore così strategico, ed anche oggi, dopo la sua uscita di scena, l’amministrazione sceglie di non rendere pubblica la relazione in cui Guadagnuolo fa un resoconto della situazione che lo avrebbe indotto a rassegnare le dimissioni” – lo dichiarano in un comunicato Anna Rossi e Francesco Bartucci (Comitato Bene Comune).
“Noi invece chiediamo che la cittadinanza sia resa partecipe di queste informazioni di così fondamentale importanza per poter meglio comprendere quanto accade, soprattutto in relazione alla gestione di quella discarica che da troppo tempo ormai rappresenta un pericolo pubblico irrisolto. D’altronde oggi apprendiamo che in un colloquio informale con l’ex direttore tecnico della discarica, l’ing. Zecchillo, il sindaco avrebbe dichiarato di star valutando la possibilità di riportare in funzione la discarica. Un’informazione che ci lascia basiti sia per la modalità con cui viene espressa, ignorando ancora una volta la partecipazione dei cittadini, e sia e soprattutto per il contenuto della stessa. Per l’ennesima volta si agita lo spettro di una decisone che nelle attuali condizioni a noi appare a dir poco scellerata. Come si può parlare di riapertura se dopo quattro anni non si è ancora provveduto a riparare la falla e a mettere in sicurezza il sito?”
“Come è possibile pensare di rimetterla in funzione in mancanza di quegli accorgimenti tecnici che la legge richiede per una corretta gestione delle discariche, come l’impianto di captazione del biogas, quello per la raccolta e il trattamento delle acque meteoriche, e quello per l’emungimento del percolato? Come si può immaginare di resuscitare una discarica che, ancora in assenza di una rd differenziata porta a porta su tutta la città comprensiva della raccolta dell’umido, ritornerebbe a funzionare come in passato accogliendo i rifiuti indifferenziati in barba alle norme di legge poste a tutela della salute dei cittadini? Per non parlare del fatto che, come abbiamo più volte denunciato, quello in contrada Puro Vecchio è un sito che secondo le attuali norme di legge non potrebbe più ospitare una discarica a causa della natura carsica e quindi permeabile del terreno che favorisce la penetrazione delle sostanze inquinanti nel sottosuolo e dunque nella falda.
Ancora una volta quindi siamo curiosi di capire a che gioco si sta giocando” – concludono dal Comitato Bene Comune.