Bari, Barletta e Trani: esperto spiega “l’ibernazione umana è possibile”

Nella fantascienza il processo di ibernazione esiste da tempo: da Alien a Interstellar, in quanti film abbiamo visto astronauti “risvegliarsi” dopo un viaggio spaziale? Ma nella realtà la scienza cosa dice? Nel mondo animale l’ibernazione esiste, si chiama letargo. Il consumo energetico è ridotto quasi a zero, il metabolismo rallenta, i neuroni si scollegano, i tumori cessano di crescere: il corpo va in letargo. Orsi, scoiattoli e ghiri sopravvivono così alla stagione invernale. Ma noi ci potremmo ibernare? Le ricerche degli ultimi 15 anni fanno pensare che sia possibile. I geni necessari a sopravvivere all’ibernazione dovrebbero essere presenti nell’uomo, anche se l’evoluzione ci ha fatto perdere la capacità di attivare l’ibernazione.

La medicina potrebbe trarne grandi benefici: riducendo il bisogno di ossigeno del cervello, avremmo più possibilità di sopravvivere dopo un ictus, un arresto cardiaco o uno shock settico. Anche le agenzie spaziali ne intravedono i vantaggi. Un equipaggio di astronauti ibernati potrebbe, infatti, raggiungere Marte con meno cibo e acqua, evitando anche alterazioni della psiche legate a una lunga permanenza in un ambiente ristretto. Gli astronauti sarebbero anche protetti dai danni delle radiazioni cosmiche, dall’astenia muscolare e dall’osteoporosi che potrebbero insorgere in condizioni di microgravità.

Attenzione a non confondere l’Ibernazione con la Crioconservazione.  L’ibernazione è un drastico abbassamento del metabolismo corporeo con la conseguente riduzione della temperatura.  La crioconservazione è un processo che prevede di conservare la materia vivente a circa -200°C. A quella temperatura qualsiasi attività biochimica si blocca. Si usa per conservare piccole quantità di tessuto vivente. La velocità di raffreddamento è fondamentale affinché abbia successo. Per questo è difficile applicarla a un corpo umano. Le reazioni che si verificano dopo l’arresto del cuore avrebbero il tempo di danneggiare le cellule, come quelle cerebrali, prima che queste raggiungano la temperatura in grado di proteggerle.

In appendice le rubriche: “6 Miti da sfatare”, “Forse non sapevi che…” per rispondere a domande come: “l’ibernazione avviene solo al freddo?”, “Si possono pagare delle ditte private per farsi crioconservare?”

Il testo fa parte della collana Chiavi di lettura sono libri autorevoli scritti da scienziati e divulgatori di valore. Affrontano temi di rilievo per la realtà contemporanea con un linguaggio chiaro, esatto, rapido. Mettono in risalto il collegamento tra la storia delle idee e i confini della ricerca, e aiutano a capire come la scienza e la tecnologia influenzano il nostro modo di vivere e di pensare.

L’autore – Matteo Cerri. È ricercatore in Fisiologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, dove si occupa di ricerca sull’ibernazione. È associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, membro del Topical Team Hibernation dell’Agenzia Spaziale Europea e del direttivo della Società Italiana di Neuroetica. È attivo nella divulgazione scientifica e ha partecipato a numerose Ted Conference. Il tour di Cerri nelle scuole: 

12 dicembre
• IISS Ricciotto Canudo, Gioia del Colle (BA), ore 8.30
• Liceo Scientifico E. Amaldi,Bitetto (BA), ore 11.30

• Polo Liceale Majorana – Laterza, Putignano (BA), ore 17.15
13 dicembre
• Liceo Scientifico Carlo Cafiero, Barletta (BT), ore 9
• Liceo Scientifico V. Vecchi, Trani (BT), ore 11.30
• IISS Pietro Sette, sede IPSIA, Santeramo in Colle (BA), ore 16

14 dicembre
• Ite De Viti – De Marco, succursale piazza Giulio Cesare 1, Valenzano (BA), ore 9

Da più di 150 anni impegnata nella didattica scolastica e nella divulgazione scientifica, la casa editrice Zanichelli, con questa iniziativa, ha voluto dare un importante stimolo agli studenti: l’occasione di acquisire conoscenze su argomenti affascinanti e di stretta attualità, direttamente dagli “addetti ai lavori”. 

La notizia è stata segnalata alla nostra redazione (a tal proposito, ricordiamo ancora una volta che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui. E’ anche possibile inviare immagini ed osservazioni all’indirizzo redazione@pugliareporter.com).