Puglia, il Coordinamento No Triv Terra di Bari: “sentiamo l’urgenza di precisare alcune cose”

A seguito del comunicato stampa del Governatore Emiliano e dopo la Conferenza Stampa tenutasi ieri presso la Fiera del Levante sulle nuove autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi, come Coordinamento No Triv Terra di Bari sentiamo l’urgenza di precisare alcune cose. Non condividiamo il comunicato di Emiliano, perché non condividiamo molte affermazioni fatte ieri, cominciando proprio dalle parole del Governatore della Regione Puglia. Siamo convinti che il nostro ambiente sia stato già sacrificato abbastanza e sempre a favore delle varie lobby e senza alcuna ricaduta positiva sulle popolazioni. La sua idea di creare un’altra Agenzia per il Mare, non ci piace per niente: in Puglia vi sono già troppe Agenzie e sino ad ora sono servite soltanto a regalare poltrone e compensi da favola agli amici, senza ottenere risultati concreti. Sarebbe bastato che il Governatore Emiliano leggesse il comunicato stampa del Coordinamento Nazionale No Triv per capire che l’emendamento proposto nel DL “Semplificazione” non serve a granché, specialmente per i permessi rilasciati due settimane fa; la moratoria di tre anni serve soltanto a posticipare il problema, salvo ricorsi dei titolari di concessioni.

L’unico intervento che condividiamo nei contenuti, è stato quello di Piero Lacorazza, consigliere regionale della Basilicata, l’unico ad aver detto che gli emendamenti tanto reclamizzati dal governo attuale, non influiranno in nessun modo, sia sui permessi rilasciati che sulle proroghe automatiche. Ha aggiunto che nell’emendamento “Crippa” non si parla affatto di vita utile del giacimento, oggetto di uno dei quesiti referendari proposti nel 2016, suggerendo alla Conferenza delle Regioni di proporre un intervento legislativo su queste omissioni. Non condividiamo quanto affermato dalla vicepresidente della regione Basilicata, Flavia Franconi, non siamo completamente d’accordo con la sua proposta di emendamento che indicherebbe una massima percentuale di territorio lucano alle estrazioni petrolifere, i cui permessi andrebbero sempre sottoposti alla Regione. Riteniamo invece che il territorio lucano, ricco di acqua, bene indispensabile alla vita, non debba essere messo a rischio dall’estrazione di qualche barile di petrolio. La Basilicata già da anni subisce le estrazioni di petrolio che stanno avvelenando, acqua, aria e sottosuolo, mettendo in pericolo costante invasi ad uso idropotabile che servono i lucani e i pugliesi. Abbiamo anche sentito degli interventi di altre associazioni NoTriv che ci hanno lasciato di stucco, in particolare quando si è proposto di aumentare le royalties, come se fosse una questione di prezzo e non di salvaguardia del nostro mare e dei nostri territori.

Anche l’istituzione di un’area protetta nel golfo di Taranto, non serve a nulla se poco al di fuori di essa si cercano o si estraggono idrocarburi. Serve forse solo a creare un altro organismo da governare e in cui potranno convogliare ancora soldi pubblici. La Puglia e i suoi beni comuni sono sotto attacco da anni e il governo attuale ha prima promesso e poi NON MANTENUTO promesse relative alla TAP, all’(ex) ILVA, agli ulivi contaminati dalla XYLELLA. Ancora oggi combattiamo contro la costruzione di nuovi inceneritori a pochi passi da abitazioni di onesti cittadini che nulla hanno fatto per meritare danni alla salute e inquinamento atmosferico. È urgente un cambio di rotta radicale per uscire dal fossile e da un modello di sviluppo che danneggia l’ambiente e tutti noi. È necessaria una transizione energetica vera, partecipata, condivisa dal basso non può prescindere dalla capacità di raccordare tutte le energie sociali ed intellettuali libere e disponibili per dare voce alle esigenze dei territori. Per chiarire ancora meglio quali siano le nostre proposte e di altre associazioni come il Coordinamento Nazionale No Triv, rimandiamo alla lettura del documento “Sì Amo la Terra” a questo link:

http://www.notriv.com/wp-content/uploads/2018/10/SI_AMO_LA_TERRA.pdf.