Puglia: 340.000 tonnellate di rifiuti tombati da 30 anni e sono ancora li, ecco dove – video

340.000 tonnellate di rifiuti tra cui le ceneri conferite per anni dall’inceneritore. Solo per una questione di fortuna legata alla tipologia del suolo la falda non sarebbe stata contaminata (per il momento) dalla presenza di questi rifiuti. Da oramai 30 anni si discute della bomba ecologica dell’Ex Saspi, tra Lecce e Lizzanello. Ma da un trentennio quei rifiuti, di fatto, restano ancora tombati li dentro.

Come ricorda l’emittente Tele Rama, nel giugno del 2018 la  Regione Puglia finanziò il progetto del Comune di Lecce per un piano di caratterizzazione dell’area: per l’occasione furono stanziati circa 442.000 euro, da “impiegare per la progettazione ed esecuzione del piano finalizzato a determinare con precisione la tipologia di rifiuti, lo stato di contaminazione delle matrici ambientali e poter procedere così, in un secondo momento, alla bonifica del sito“. Ma a distanza di mesi, nulla è stato ancora fatto e nel frattempo c’è persino chi in questa area viene a sversare illecitamente rifiuti.

Un caso di cui si sta occupando il gip Vincenzo Brancato che ha respinto la richiesta di archiviazione dell’incheista avanzata dal pm Elsa Valeria Mignone. Le udienze cominceranno con il giudice Sergio Tosi. Quattro gli indagati: l’ex dirigente del settore Ambiente del Comune di Lecce, l’architetto Fernando Bonocuore; Pietro Colucci, di Napoli, amministratore delegato prima della Saspi; i nuovi proprietari Raffaele Montingelli, di Andria, legale rappresentante della Acs Service; e Riccardo Montingelli, 72 anni, di Bisceglie. Le ipotesi di reato: gettito di sostanze tossiche e pericolose e omessa bonifica. Poi resta aperta la questione ambientale e sanitaria. Il video diffuso da Tele Rama:

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