Il contrasto all’illegalità, in tutte le sue forme, nei giorni scorsi ha portato all’adozione, da parte del Questore di Lecce, di 14 provvedimenti di Avviso Orale a carico di altrettanti soggetti, abitualmente dediti a traffici delittuosi, come spaccio di sostanze stupefacenti e furti in appartamento ed altri reati contro il patrimonio. L’avviso orale è un provvedimento del Questore, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, con cui l’interessato viene “avvisato” che la sua condotta non è conforme alla legge e che, pertanto, se il soggetto persiste nel suo comportamento illegale e socialmente pericoloso sarà sottoposto a misure di prevenzione più gravi, tra cui, per esempio, il foglio di via obbligatorio dal luogo dove abitualmente si tiene la condotta delinquenziale o socialmente pericolosa.
A carico della metà di essi, già condannati con sentenze definitive, il Questore, per la prima volta in questa provincia, ha imposto anche il divieto, previsto dalla legge, dell’uso del telefono cellullare. Tale particolare prescrizione si è resa necessaria a seguito degli accertamenti investigativi dai quali è emerso che gli “avvisati” hanno, sino al divieto loro imposto, pianificato con i complici numerosi reati di spaccio e furto in città, sfruttando la comunicazione telefonica. Il divieto dell’uso del cellulare si sostanzia nel “divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radio trasmittente…” – “…nonché programmi informatici ed altri strumenti di cifrature o crittazione di conversazione e messaggi”. La violazione di tale divieto comporta la sanzione penale della reclusione da 1 a 3 anni e la contestuale confisca del dispositivo.
Il contrasto all’illegalità ha riguardato anche la violenza negli stadi. Il Questore di Lecce ha emesso a carico di un pregiudicato leccese di 31 anni il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (D.a.spo.) per la durata di 5 anni con la prescrizione, per 3 anni, dell’obbligo di comparire in Questura in occasione degli incontri di calcio del Lecce. Il provvedimento nasce dal comportamento illegale tenuto dall’uomo che, in occasione dell’incontro di calcio Lecce-Palermo, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza all’interno dello stadio mentre, travisato, accendeva fumogeni e due “torce” per poi lanciarle verso il rettangolo di gioco.
Altro provvedimento di D.a.spo., per la durata di 5 anni è stato emesso a carico di un 29enne della provincia, già destinatario, in passato, di analogo provvedimento. L’uomo, al termine dell’incontro di calcio “Uggiano calcio – A. Toma Maglie”, si è diretto con fare minaccioso verso i tifosi della squadra locale, con l’intento di arrivare allo scontro fisico. Per raggiungere l’obiettivo non ha esitato a colpire la Forza Pubblica intervenuta per impedire lo scontro. Con riferimento alla corretta adozione dei provvedimenti dei Daspo da parte della Questura di Lecce, recentemente il T.A.R. per la Puglia di Lecce – Sezione Terza ha rigettato le istanze cautelari di sospensione di due provvedimenti D.a.spo. emessi nell’estate del 2018 a carico di due uomini, uno di 36 anni di Lecce e l’altro di 61 anni della provincia, ritenendo legittimi i presupposti per l’applicazione degli stessi nei confronti dei ricorrenti. Detti provvedimenti sono scaturiti, in un primo caso, a seguito dei fatti verificatisi nel marzo 2018, presso lo stadio di Lecce, durante l’incontro di calcio “Lecce – Fidelis Andria”, in cui un 36enne, presente in curva nord, era stato ripreso dalle telecamere con un fumogeno acceso in mano e per tale ragione è stato denunciato per lancio di materiale pericoloso.
Il provvedimento D.a.spo., nei confronti del 61enne della provincia, era scattato a causa del suo atteggiamento violento, assunto nei confronti dei dirigenti la squadra avversaria, gli arbitri e gli agenti della Forza Pubblica, apostrofati con minacce, insulti ed offese, in occasione di un incontro di pallacanestro del campionato di serie B, svoltosi in provincia. Il predetto per tali fatti era stato denunciato anche per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Gli agenti della Divisione Immigrazione della Questura di Lecce hanno accompagnato in Israele un cittadino arrestato sul territorio italiano perché nel luglio del 2015 aveva traghettato, come scafista, e dietro pagamento di una cospicua somma di denaro (circa 15.000 euro) un’intera famiglia di 6 persone verso le coste leccesi. Dopo aver scontato la pena di tre anni di detenzione e 56.000 euro di multa lo straniero è stato scarcerato ed immediatamente accompagnamento nel suo paese di origine con provvedimento del Questore di Lecce di espulsione dall’Italia. Inoltre, sempre gli agenti della Divisione Immigrazione della Questura di Lecce hanno accompagnato presso il Centro per il Rimpatrio di Potenza un cittadino ucraino, arrestato per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver trasportato, come scafista, 45 persone tutte di nazionalità pakistana, prive di documento di ingresso, transito e permanenza nello stato italiano. Lo scafista, dopo aver espiato la pena, è stato scarcerato ed immediatamente espulso con accompagnamento al C.P.R. di Potenza, in attesa del suo rimpatrio in Ucraina.
Continuano anche i controlli amministrativi. Nella serata di ieri, gli agenti della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce, in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale, hanno provveduto a notificare al titolare di un esercizio pubblico di Via Leuca, un verbale di sospensione temporanea della attività di manipolazione e cottura degli alimenti perché sono stati rinvenuti cibi ed alimenti pronti per la manipolazione, cottura e somministrazione pur non essendo il titolare autorizzato a tali attività. Inoltre gli agenti hanno rinvenuto 16 kg. di pollame privi della data di scadenza. Il caso è stato segnalato all’Ufficio Igiene della Asl, per gli aspetti di specifica competenza, ed al Comune di Lecce affinché adotti un provvedimento di chiusura. Sanzionato anche un bar del quartiere Leuca con una pena pecuniaria di 2.000 euro per mancanza delle schede applicative HCCP.