Migranti in Puglia “accolti” e poi usati come schiavi nei campi per i grandi imprenditori. Così svalutiamo il lavoro e la vita delle persone nel nome del capitalismo – il video

Circa 50 migranti africani che vivevano in condizioni di degrado, senza riscaldamento e acqua corrente, sono stati trovati a Brindisi in una struttura multifamiliare composta da 6 piccoli appartamenti. Migranti evidentemente clandestini accolti in un primo momento da organizzazioni per la prima accoglienza, una volta terminati fondi ed aiuti, abbandonati a loro stessi nella terra di nessuno. Il loro destino è finito in un ambiente malsano, sbattuti nei campi per guadagnare pochi euro al giorno. E’ la frontiera del nuovo capitalismo che giustifica un’accoglienza a tratti ingestibile ufficialmente per questioni etiche ma che invece, a volte, cela al suo interno un programma per sfruttare questi esseri umani venuti da lontano per gli affari capitalistici di qualcuno.

E tornano in mente le parole di qualche politico nostrano: “senza i migranti noi i pomodori a Foggia non li raccogliamo“. Chi glielo spiega che in realtà una buona parte degli italiani non è contro gli immigrati ma contro quelle organizzazioni che trattano i migranti stessi come pedine da usare a piacimento prima per ricevere corposi fondi europei e poi per “cederli” a chi li sfrutterà nei campi agricoli? Chi glielo spiega a questi politicanti che, se a raccogliere i pomodori ci vanno solo i migranti è perché, evidentemente, i lavoratori italiani non sono d’accordo nello svalutare il costo del lavoro e nemmeno il rispetto della vita altrui? Meditiamo tutti. Video del Tgr:

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