TAR dà ragione al M5S Puglia: “Illegittima la decisione di eliminare un consigliere M5S dalla VII Commissione.”

Il TAR Puglia ci ha dato ragione accogliendo il nostro ricorso contro la decisione, assurda e pretestuosa di far passare da due ad uno i componenti del Movimento 5 Stelle nella VII Commissione nella quale verrà discussa la legge elettorale. La procedura di composizione della VII Commissione dovrà dunque essere ripetuta e al Movimento 5 Stelle spetteranno due componenti. lo dichiarano gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Puglia in seguito alla notizia della sentenza pronunciata dal Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia che ha stabilito che gli ha dato ragione definendo illegittima “L’eliminazione di un componente designato del M5S […] per violazione dello Statuto e del regolamento interno nonché per eccesso di potere sotto forma di difetto d’istruttoria e di motivazione, oltre che per sviamento e disparità di trattamento.” stabilendo altresì l’annullamento del verbale n.63 del 22 ottobre 2018 della VII Commissione “da cui è promanato il provvedimento lesivo della situazione attiva dei ricorrenti, uti singuli e come proiezione (gruppo consiliare) del loro movimento politico in Consiglio regionale” aggiungendo che “Quale effetto conformativo, la Regione Puglia dovrà provvedere a riavviare da principio la procedura di rinnovo delle operazioni propedeutiche alla ripartizione dei 12 posti di componente della commissione VII.”

“E’ certamente una vittoria della legalità e della democrazia che purtroppo, molto spesso, in questa istituzione regionale vengono mortificate. – proseguono i cinquestelle – Ci chiediamo cosa ne pensino ora tutti i rappresentanti dei vecchi partiti che, in quella occasione, hanno avuto anche il coraggio di sostenere che quanto accaduto fosse legittimo. Siamo contenti che la nostra rappresentatività in VII Commissione venga ristabilita correttamente in base a quanto hanno stabilito i cittadini pugliesi nel 2015, tuttavia dispiace che ci sia voluto l’intervento del TAR per ricordare a dei rappresentanti delle istituzioni che i regolamenti e le leggi non sono degli optional ingombranti e che non si possono stravolgere a seconda delle necessità politiche; ciò che è peggio è che tutto ciò avvenga in una Regione amministrata da una persona che non perde occasione per ricordare il suo passato da ex magistrato. Chissà quante cose sarebbero diverse oggi – concludono – se ci fossimo appellati alle autorità giudiziarie ogni volta che abbiamo subito le conseguenze di decisioni assolutamente arbitrarie dentro e fuori dall’aula consiliare.”