Puglia: ecco cosa sono costretti a respirare i bambini (che poi si ammalano) a Taranto. Il profitto vale più della vita?

Fazzoletti sporchi e balconi pieni di polvere: così si presenta il quartiere “Tamburi” di Taranto, dove, ogni “wind day” la polvere proveniente dall’acciaieria costringe ragazzi e bambini e non frequentare gli istituti scolastici e a non poter giocare nelle aree verdi della zona. Uno scenario preoccupante che lascia immaginare alle potenziali conseguenze della salute. Giusto nei giorni scorsi, centinaia di persone si sono radunate a Taranto per ricordare i bambini deceduti di cancro.

“La foto che vedete è stata scattata oggi nel quartiere Tamburi di Taranto. Vento da Nord-NordOvest che ha investito il pieno la città, trasportando le scorie dell’area dell’ILVA. Sullo sfondo c’è il camino E-312 dell’ILVA, da cui fuoriesce la diossina” – scriveva lo scorso febbraio 2019 l’associazione Peacelink. “Oggi è il secondo giorno di Wind Day a Taranto. Domani si preannuncia un’altra giornata terribile. Venti a 50 km/h hanno sradicato alberi e fatto volare su Taranto in gran quantità le polveri dell’ILVA, quelle del parco minerali. Un’area dove i lavori vanno avanti a rilento e non si completeranno nei tempi propagandati da Costa e Di Maio, i due ministri pentastellati che hanno firmato un patto con il nuovo acquirente per effettuare la copertura dele aree polverulente entro fine aprile 2019. Un’utopia, una propaganda che sta per rivelansi illusoria. Adesso sulla città arrivano non solo le polveri del minerale di ferro e del carbone. Ma arrivano anche quelle stoccate come rifiuti speciali, ossia polverino di altoforno e altre scorie derivanti dal ciclo produttivo”– la foto diffusa da Peacelink:

Nel 2018, La Stampa aveva diffuso alcune immagini che mostravano questa polvere depositarsi lungo le parti piani delle strutture e persino riuscendo a danneggiare le reti introdotte nel quartiere tarantino, così come documentava questa foto:

Altro che riduzione, le emissioni nocive dell’Ilva aumentano. “Il ministro Di Maio aveva detto a settembre che nello stabilimento siderurgico di Taranto sono state installate tecnologie che riducono del 20% le emissioni nocive, dati smentiti dalle centraline Arpa installate nella cokeria che registrano valori in aumento”. La denuncia è del presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, che ha diffuso un “raffronto fra i dati registrati attorno alla cokeria nel bimestre gennaio-febbraio 2019 con lo stesso periodo del 2018”.Si registra – afferma – un incremento del 160% per il benzene, del 140% per l’idrogeno solforato e del 195% per gli IPA totali. Sono tutti inquinanti cancerogeni e anche neurotossici”La risposta della nuova proprietà ArcelorMittal Italia: “Agiamo nel pieno rispetto delle prescrizioni de L’Aia”.

E mentre da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle si parla ancora una volta di un piano per la riconversione economica ed ambientale dell’area interessata da questo triste fenomeno, attualmente l’acciaieria funziona ancora, con tutte le conseguenze che ci sono. Sarebbe stato meglio se il governo avesse sequestrato l’intera struttura bloccandola definitivamente, e invece…il tutto avviene mentre i bambini continuano ad ammalarsi.

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