“Complimenti” e saluti tra i passanti mentre un pescatore recuperava uno squalo di medie dimensioni dal porto di Castro (Lecce), nel Salento. Una situazione piuttosto comune se si considerano i precedenti: quello immortalato in un filmato che condividiamo qui sotto è con molta probabilità un esemplare di squalo capopiatto (Hexanchus griseus) volgarmente noto anche come “squalo vacca“. Si tratta del più grande squalo della famiglia Hexanchidae, in quanto può raggiungere i 5,4 metri. Si possono comunque trovare molte più specie somiglianti a questa tra i fossili che tra le specie viventi.
Alcuni di queste specie estinte risalgono a 200milioni di anni fa, e l’Hexanchus griseus ha caratteristiche peculiari sia primitive che tipiche di squali più moderni. Il colore del corpo varia dal rossastro al marrone fino al nero. La sua carne viene venduta fresca salata o surgelata. Viene anche pescato per ricavarne squalene ed esche. La ricercatrice e sub Jenny Oliver ha subito un’aggressione da parte di questa specie senza gravi danni, che l’hanno portata ad eseguire ricerche più approfondite sull’animale. In parole povere, si tratta di un pesce predatore a rischio e molto importante per la biodiversità marina. Era proprio indispensabile pescarlo e trascinarlo sino a riva ancora vivo? Questi animali andrebbero difesi perché già a rischio. Il video diffuso sul web:
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