Un’operatrice giudiziaria in servizio alla Sezione Lavoro del Tribunale Civile di Bari, e’ stata sospesa per un anno dalla funzione, a conclusione di un’indagine della Procura di Bari, per i reati continuati di peculato, sottrazione, distruzione ed occultamento di atti veri, truffa aggravata in danno dello Stato, autoriciclaggio.
Secondo la contestazione, a partire dall’anno 2013 e fino all’anno 2016, la donna ha posto in essere plurime e reiterate condotte fraudolente, finalizzate all’ottenimento di indebiti vantaggi patrimoniali, consistite nell’asportazione e appropriazione di numerosissime “marche di contributo unificato“, applicate sulle note di iscrizione a ruolo delle controversie in materia di lavoro, di cui aveva la disponibilita’ in ragione del proprio Ufficio.
Alla funzionaria sono anche contestate la sottrazione, occultamento e distruzione delle note di iscrizione a ruolo, il riutilizzo delle marche di contributo unificato e l’ induzione in errore di avvocati, tramite artifici e raggiri, a cui prometteva falsamente di provvedere personalmente all’apposizione dei citati valori bollati sulle note di iscrizione a ruolo in corso di deposito, facendosi cosi’ consegnare il denaro corrispondente al valore delle marche ovvero le stesse marche non ancora applicate all’atto.Il profitto indebito del reato e’ stato quantificato in 20mila euro. Lo riporta Il Tgr Puglia.
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