Addio a Raffaele: muore poliziotto pugliese, salvò 15 persone da un incendio

Nato a Bari, ma pisano d’adozione, è sempre stato in strada, dove sarebbe voluto rimanere alla fine, nonostante tutto: con ogni mezzo. Raffaele Di Terlizzi, aveva ottenuto nel 2004 la medaglia di bronzo al valore civile per aver salvato, tre anni prima, 15 persone. Insieme a un collega, Di Terlizzi si caricò in spalla 15 pazienti dell’Ospedale di Cisanello incapaci di camminare autonomamente per salvarli dalle fiamme divampate nella struttura dopo un incendio nei sotterranei.

45 anni di cui 27 passati nella Squadra Volante, l’agente aveva raggiunto il grado di assistente capo coordinatore e si è da sempre distinto per il suo senso di appartenenza al corpo. Ammalatosi sette mesi fa, Di Terlizzi è morto nelle ultime ore.

“Un amico sempre pronto a tenderti la mano e un poliziotto dotato di grande umanità, oltre che di grandi doti investigative; sempre operativo ma capace, al contempo, con le proprie qualità comunicative di risolvere molte situazioni rischiose con il semplice utilizzo della parola e con l’elevata capacità di ascolto”. Soprattutto quando si trovava davanti persone agitate, spesso anche armate, “i colleghi si affidavano a lui proprio perché era in grado di disinnescare l’aggressività e stemperare la tensione semplicemente ascoltando l’interlocutore e parlandoci, senza ricorrere alla forza”.

Anche nella malattia “ha lottato fino alla fine, senza mai chinare la testa davanti”. “Un mese prima di morire, in una fase di tregua temporanea del suo calvario, era passato a salutare i colleghi in Questura – la ricostruzione – Diceva che si sentiva meglio e che sarebbe tornato e che, se le forze non gli avessero consentito di stare fuori dove era sempre stato, avrebbe chiesto di essere messo in sala operativa, per coordinare e supportare i colleghi dall’alto della centrale”.

Pensieri di vicinanza alla famiglia e profonda tristezza da parte del dirigente delle Volanti di Pisa, Fabrizio Valerio Nocita, e del questore Paolo Rossi. Un dolore condiviso da tutti i reparti e le sezioni della questura, ma anche dai ‘colleghi’ dell’Arma dei carabinieri. “Un amico è chi ci ha visto crescere, cadere e magari ci ha aiutato a rialzarci, insomma è parte di noi – uno dei ricordi su facebook invaso da messaggi per lui – Così, quando lo perdiamo, per sempre, è terribile e vogliamo che il mondo intero sappia quanto è stato importante per noi, chi era, chi era veramente, senza lasciare niente al caso. Senza lasciare che altri parlino di quello che faceva, come si comportava, ma soprattutto vorremmo che tutti sapessero gli aneddoti più divertenti, dolci, quelli che fanno capire quanto importante per noi era Raffaele e quanti momenti abbiamo vissuto insieme”.Rimarrà vivo in ognuno di noi“, un altro post. L’addio si terrà lunedì 11 marzo, alle 15.30, nella chiesa della Sacra Famiglia, quartiere di Pisanova.

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