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Nuova fregatura per la Puglia: arriva il secondo gasdotto in barba alla sovranità del popolo “presto nuovi tagli ed espropri”

Non bastavano le proteste nei confronti del TAP da parte dei cittadini di Melendugno e, in linea più generale, da parte degli ambientalisti. Non bastavano anni ed anni di incontri, manifestazioni e petizioni popolari finalizzate ad appellarsi nei confronti del governo regionale e nazionale. No. Non bastavano. I lavori per il gasdotto stanno proseguendo e presto avverranno nuovi espropri per la costruzione di un’altra opera finalizzata al trasporto di gas. La società franco-ellenica Igi Poseidon sta infatti completando le procedure di esproprio dei terreni che saranno attraversati da un secondo metanodotto, nel comune di Otranto, venti chilometri a sud rispetto a Melendugno, in provincia di Lecce, dove è già in costruzione la contestata Tap. Gli ufficiali giudiziari sono pronti a notificare a 36 proprietari gli avvisi, che riportano il carattere di urgenza, per l’immissione in possesso dei terreni, dando così esecuzione al decreto di asservimento e occupazione temporanea pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 giugno dello scorso anno.

Un gasdotto da tempo completo di tutte le autorizzazioni: l’unica cosa che mancava era il gas, dopo essere rimasto fuori dalla partita dell’Azerbaijan i cui giacimenti sono stati dedicati al concorrente TAP, anch’esso in transito sulla Puglia. Poi il percorso alternativo è stato individuato: è quello di Israele e Cipro. Dopo la visita, tra l’altro, di Salvini in Israele, nel dicembre scorso, si era ipotizzato un freno da parte del governo.

Come ricorda Il Fatto Quotidiano, questioni burocratiche potrebbero ingarbugliare il profilo tecnico, però, non sarà una passeggiata, per quanto, stavolta, questa società non abbia incontrato l’ostilità dell’amministrazione comunale, come invece accaduto per Tap. Tuttavia, Igi Poseidon ha ottenuto l’Autorizzazione unica nel 2011 e ha incassato la Valutazione di impatto ambientalenell’agosto 2010. Sono passati molti più dei cinque anni di validità concessi da quelle patenti che, tra l’altro, hanno previsto l’ottemperanza a prescrizioni molto stringenti. Ma ad oggi, come confermato dalla società, “Igi Poseidon non è a conoscenza né ha ricevuto alcuna comunicazione in merito alla possibile riapertura della Via da parte del governo”, per cui, a suo avviso, “rimangono valide le autorizzazioni ad oggi in essere e che scadono nel 2019”.Qualche settimana fa, La Stampa, in occasione della riunione dei 28 ministri dell’Energia a Bruxelles, ha raccolto la dichiarazione di un diplomatico di uno dei Paesi coinvolti: «La nostra impressione – avrebbe riferito al corrispondente – è che ci siano ragioni elettorali dietro questo stop e non un ripensamento sul merito. Ma non sappiamo ancora se dopo le elezioni qualcosa si sbloccherà». Da Roma nessuna conferma e nessuna smentita, specie con le elezioni europee alle porte. Ma autorizzazioni e progetti a parte, qualcuno ha chiesto il permesso ai pugliesi con un referendum popolare? L’impressione è che comunque vada, a guadagnarci saranno tutti eccetto che i pugliesi, vero popolo sovrano ancora una volta maltrattato da pochi. Il video di tele Rama:

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