Non bastavano le proteste nei confronti del TAP da parte dei cittadini di Melendugno e, in linea più generale, da parte degli ambientalisti. Non bastavano anni ed anni di incontri, manifestazioni e petizioni popolari finalizzate ad appellarsi nei confronti del governo regionale e nazionale. No. Non bastavano. I lavori per il gasdotto stanno proseguendo e presto avverranno nuovi espropri per la costruzione di un’altra opera finalizzata al trasporto di gas. La società franco-ellenica Igi Poseidon sta infatti completando le procedure di esproprio dei terreni che saranno attraversati da un secondo metanodotto, nel comune di Otranto, venti chilometri a sud rispetto a Melendugno, in provincia di Lecce, dove è già in costruzione la contestata Tap. Gli ufficiali giudiziari sono pronti a notificare a 36 proprietari gli avvisi, che riportano il carattere di urgenza, per l’immissione in possesso dei terreni, dando così esecuzione al decreto di asservimento e occupazione temporanea pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 giugno dello scorso anno.
Un gasdotto da tempo completo di tutte le autorizzazioni: l’unica cosa che mancava era il gas, dopo essere rimasto fuori dalla partita dell’Azerbaijan i cui giacimenti sono stati dedicati al concorrente TAP, anch’esso in transito sulla Puglia. Poi il percorso alternativo è stato individuato: è quello di Israele e Cipro. Dopo la visita, tra l’altro, di Salvini in Israele, nel dicembre scorso, si era ipotizzato un freno da parte del governo.
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