A Bari spopola “l’eroina da strada” venduta anche davanti alle scuole. Dati Asl allarmanti

Bari – Secondo i dati diffusi dal servizio dipendenze patologiche dell’Asl, circa il 10% dei giovani tra i 15 e i 25 anni residenti nel territorio del capoluogo pugliese fanno uso di stupefacenti. Dati allarmanti che si aggiungono alle svariate segnalazioni di Leonardo Rizzi anche attraverso filmati rilanciati da PugliaReporter.com che da troppo tempo documentano la presenza di siringhe abbandonate anche nel centro cittadino (Corso Italia in primis, ma non solo). Tuttavia, a quanto pare, oggigiorno i giovani riescono persino a crearsi la droga da soli, mescolando farmaci ed alcolici riuscendo così a raggirare il più difficile acquisto di eroina e cocaina. Una situazione molto preoccupante che dovrebbe far riflettere non soltanto sul triste fenomeno dello spaccio di droga ma anche sulle motivazioni che spingono giovani e meno giovani a decidere di consumare queste sostanze illegali e molto pericolose per la salute.

A questo, così come riportato anche da testate giornalistiche locali, si aggiunge poi il fenomeno dello spaccio di droga persino davanti alle strutture normalmente frequentate dai giovanissimi, scuole comprese. Negli ultimi giorni, 170 compresse di un farmaco ansiolitico contenenti un principio attivo capace di causare momenti di “sballo” se mescolato con una bevanda alcolica, sono stati sequestrati da un 20enne di origini africane, arrestato dalla Polizia di Stato. Una situazione insolita se si pensa che attraverso un clonazepam, quindi un farmaco legale (seppur venduto ovviamente senza licenza e senza prescrizione dagli spacciatori), viene utilizzato per produrre cocktail potenzialmente letali.

Operazioni che certamente servono per il contrasto dello spaccio ma che probabilmente non risulteranno sufficienti se al contempo non verrà concretizzata una macchina costante della sensibilizzazione. Molto ad esempio sta facendo l’inviato di Striscia La Notizia Vittorio Brumotti, tuttavia sarebbe più logico che ad occuparsi di queste attività di contrasto ed appelli a non consumare droga siano anzitutto le istituzioni locali. Non che non lo facciano già – sia chiaro, non ce l’abbiamo contro nessuno in particolare – ma, evidentemente, servono formule più efficaci.

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