“Sono stata espulsa il 17. Nessun parlamentare o capo politico mi ha chiesto di entrare a far parte di una forza politica esistente. Tantissimo affetto e stima dai cittadini di cui sono stata chiamata ad essere portavoce” – lo rende noto sui social la parlamentare romanda Sara Cunial, espulsa dal Movimento 5 Stelle. Nelle ultime settimane la Cunial aveva espresso forti critiche nei confronti del decreto Centinaio e in linea più generale, opposta al taglio degli ulivi pugliesi, attività giustificata dagli enti pubblici dalle forme di contenimento per contrastare il batterio della xylella fastidiosa. Da settimane la parlamentare – come anche il collega Lello Ciampolillo (M5S) – aveva menzionato una serie di pratiche alternative all’eradicazione delle storiche piante pugliesi. Una posizione evidentemente troppo distante dall’area governo. Comunque, importante precisazione: il movimento-partito guidato da Luigi Di Maio ha ufficialmente espulso la Cunial per un’altra questione, quella riguardante i vaccini:
La deputata Cunial era stata esclusa dalle liste pentastellate perché avrebbe condiviso contenuti critici nei confronti dei vaccini. Come avevano spiegato i vertici del M5S al quotidiano? La Stampa’, la parlamentare aveva aderito alla posizione del Movimento sui vaccini, e dunque era stata riammessa: “Quel che era successo prima non ci interessa“, avevano spiegato le stesse fonti. Cunial, di Cismon del Grappa, in diversi post sui social scriveva della possibilità di fornire vaccini gratis ai bambini come ‘genocidio gratuito’: “Ricorda molto la politica di alcuni anni fa che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare ad una rigenerazione genetica”. Come ha raccontato ‘Next Quotidiano‘, quando Rete Veneta, tg regionale del Veneto, l’aveva contattata per chiederle spiegazioni, lei non ha voluto commentare quegli status e ha reso chiusa al pubblico la sua pagina Facebook. “In fondo ho solo parlato di mafia in parlamento – si lamenta adesso la Cunial – Sono serena. Oggi è giorno di festa. Per Tutti. Un Abbraccio”, conclude. La lettera, firmata dal capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva, riporta espressamente che la decisione è arrivata dall’alto, e cioè dal vicepremier Luigi Di Maio. Poche parole, ma dirette: “Con la presente e su indicazione del Capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio intendo comunicare l’espulsione dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle a decorrere dalla data odierna“, il 17 aprile scorso appunto. Il documento diffuso sui social dalla Cunial che comunica la sua espulsione dal M5S:
“Decreto Emergenze, Articolo 8 è un pericoloso sfregio alle libertà e ai diritti costituzionali! L’Articolo 8 dimostra, ancora una volta, quanto la scienza in tutta questa vicenda Xylella non c’entri proprio nulla. Vogliamo parlare di scienza? Parliamo del 2% di piante infette da Xylella, unici dati ufficiali a nostra disposizione. Parliamo delle oltre 400 specie ospiti del batterio, non monitorati e non eradicati. Parliamo del fatto che Xylella, secondo la scienza, è presente in Puglia da almeno 15 anni e che l’evidenza empirica oltre che la ricerca scientifica ci dicono che piante colpite dal disseccamento si possono recuperare e che con il batterio si può convivere. Invece penso che la scienza sia stata strumentalizzata ancora una volta da quel gruppo di indagati che sin dal primo giorno hanno manipolato la ricerca evitando qualsiasi tipo di scambio costruttivo che uscisse dal cerchio magico di Bari. Come dimostrano le misure messe in atto finora e sottoscritte nel decreto emergenze, fondate esclusivamente sul parere di un gruppo di indagati, smentiti da gran parte della comunità scientifica nazionale e internazionale. Quello che ho detto in Aula durante la mia dichiarazione di voto e che ripeto di nuovo, non è una mia opinione ma è quanto espresso da ben due rapporti sui Crimini Alimentari stilati dall’Osservatorio#Agromafia. Perché quando si parla dall’affaire #Xylella di questo si tratta. E ora, grazie a questo articolo un simile modello è divenuto replicabile in tutta Italia. Rinnovo la denuncia contro un progetto mafioso che lede la nostra Costituzione, violando l’articolo 9 che tutela il paesaggio, l’articolo 32 che tutela la salute come diritto fondamentale del cittadino ed interesse della collettività, l’articolo 41 che sancisce l’utilità sociale dell’iniziativa economica e l’articolo 42 in cui si sancisce il diritto alla proprietà privata. Diritti barattati con meri interessi economici a tutto vantaggio di pochi. In linea con quella politica che il M5S si era prefissato di combattere. Se difendere questi diritti vale l’espulsione, allora accetto il provvedimento in nome della Terra e della Vita che vanno difese senza più alcuna paura” – concludeva la Cunial in un altro intervento diffuso sui social lo scorso 18 aprile. Il video di un intervento registrato in parlamento che affronta la stessa tematica:
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