25 aprile, liberazione … della tartaruga autoctona pugliese minacciata dai pesticidi – il video

25 aprile festa della liberazione anche per gli animali: come riportato dalla Pagina FacebookEcomuseo Palude La Vela e del Mar Piccolo, infatti, alcuni volontari animalisti hanno liberato un esemplare di Emys orbicularis in una località palustre del tarantino. Si tratta di una tartaruga d’acqua dolce autoctona (da non confondere con le tartarughe palustri sudamericane del genere trachemys vendute spesso nelle fiere o nei negozi di animali e che causano inutili rischi di invasioni di animali non autoctoni), piuttosto rara e dunque da difendere.

È un animale prevalentemente carnivoro. Si nutre in particolare di lumache, piccoli crostacei, larve di insetti, molluschi, girini, invertebrati acquatici. Non disdegna tuttavia pesci morti o carogne di altri animali né vegetazione acquatica come le lenticchie d’acqua e le ninfee. Anche se occasionalmente la si trova sulla terraferma in cerca di cibo, mangia esclusivamente nell’acqua. Ciò è dovuto al fatto che può inghiottire soltanto sott’acqua.

È un animale prevalentemente carnivoro. Si nutre in particolare di lumache, piccoli crostacei, larve di insetti, molluschi, girini, invertebrati acquatici. Non disdegna tuttavia pesci morti o carogne di altri animali né vegetazione acquatica come le lenticchie d’acqua e le ninfee. Anche se occasionalmente la si trova sulla terraferma in cerca di cibo, mangia esclusivamente nell’acqua. Ciò è dovuto al fatto che può inghiottire soltanto sott’acqua. Mentre nel passato veniva cacciata dall’uomo per scopi alimentari, oggi è principalmente minacciata dal progressivo scomparire del suo habitat naturale dovuto al prosciugamento delle zone umide e alla regimazione dei corsi d’acqua. Risente, come tutto l’ecosistema acquatico, del progressivo inquinamento delle acque, in particolare dell’immissione negli ambienti acquatici di sostanze tossiche quali gli insetticidi ed i diserbanti o altri principi attivi ad azione biocida. Altre rilevanti minacce sono costituite dalla soppressione della vegetazione riparia effettuata con mezzi meccanici che ferisce gli esemplari adulti e ne distrugge i nidi e dall’abbandono di esemplari di Trachemys scripta da parte di allevatori incompetenti. Una specie da difendere! Il video diffuso su Facebook documenta il momento della liberazione:

La notizia è stata segnalata alla nostra redazione (a tal proposito, ricordiamo ancora una volta che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui. E’ anche possibile inviare immagini ed osservazioni all’indirizzo redazione@pugliareporter.com).