Xylella in Puglia, scienziati contro l’eradicazione: “tagli non servono, si possono salvare con onde a bassa frequenza” – video

Sono contro l’eradicazione degli ulivi pugliesi, ma non sono “anarchici complottisti”, bensì scienziati e senatori della repubblica anche facenti parte della maggioranza di governo che chiedono a gran voce la modifica del nuovo testo:

Nel nuovo decreto xylella, infatti, vi è un passaggio che prevede che in caso di emergenza «le misure fitosanitarie siano attuate in deroga a ogni disposizione vigente». Dopo il cosiddetto DECRETO MARTINA del Governo PD risalente al 2018, che autorizzava neonicotinoidi e piretroidi per combattere la diffusione del batterio in Puglia – adesso si rischierebbe un’eradicazione di massa dalle conseguenze inimmaginabili. Come riporta Il Manifesto:

È contro questo scenario che da tempo si batte l’Isde. Di Ciaula, presidente del comitato scientifico, che evidenzia innanzitutto come «manchi un’analisi costi-benefici che giustifichi la scelta di eradicare migliaia di ulivi o l’utilizzo indiscriminato di pesticidi quale soluzione per arginare la diffusione del batterio in Puglia. Tutte misure prive di certezze scientifiche di efficacia, ampiamente distruttive del paesaggio e della biodiversità, ad elevato rischio sanitario». Che adesso rischiano di essere applicate in deroga ad ogni disposizione vigente: «Questo significa che non saranno più rispettati fondamentali strumenti di tutela paesaggistica, ambientale, sanitaria. Saranno rimossi con un atto di forza tutti gli scudi di protezione che sono serviti, sino ad ora, a tutelare quei luoghi, i diritti, la salute e il futuro di chi ci vive. Un abuso di potere esercitato in danno delle acquisizioni della scienza e del rispetto di diritti costituzionali». Inoltre, Di Ciaula ha fatto un’altra dichiarazione importante:

«Non mi risulta esista un dato certo sul tasso reale di infezione ed essiccamento degli ulivi: i numeri in mio possesso parlano di 400mila campionamenti effettuati per un tasso di essiccamento pari a tre per mille. Questo significa che i numeri sulla reale situazione sfuggono a molti». Inoltre – precisa sempre lo scienziato – : 

«Il problema attuale è che non siamo più in presenza di un’epidemia ma di un’endemia: nessuno può sperare di intervenire in un territorio così vasto attraverso l’utilizzo di pesticidi senza compromettere tutte le altre colture presenti sulla stessa area. Ecco perché serve un’analisi costi-benefici prima dell’intervento». Di Ciaula ha partecipato alla conferenza stampa, «Come combattere efficacemente la Xylella senza distruggere milioni di ulivi pugliesi», promossa dal senatore pentastellato Lello Ciampolillo (senatore del Movimento 5 Stelle “ribelle” contrario al Decreto del Governo M5S-Lega) durante alla quale, oltre all’utilizzo di rimedi alternativi fatti di metodi biologici e saponi, persino onde elettromagnetiche a bassa frequenza capaci di contrastare il batterio. “La politica deve salvaguardare il patrimonio unico della nostra foresta di ulivi” – replica il senatore Ciampolillo, ribadendo “l’inutilità del taglio” perché “il batterio oltre neglli ulivi è presente in oltre 30 specie di piante diverse“.  L’impressione è che il governo voglia sostituire i nostri ulivi con delle piante superintensive che richiedono molta acqua e che andranno a distruggere la biodiversità caratteristica pugliese. Il video di un servizio di TeleAmbiente realizzato durante la conferenza stampa:

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