Barletta: tasso ucciso da un’automobile sul lungomare. Una vergogna.

“Buongiorno, oggi purtroppo è stato investito un tasso, specie protetta, sul nostro lungomare Mennea. Più che soffermarci sull’accaduto, riflettiamo su quante specie meravigliose abitano il nostro territorio. Impariamo ad avere sempre più cura e a proteggere il nostro ambiente. A volte la natura con tutte le sue bellezze é più vicina di quel che possiamo immaginare” – così la sezione barlettana di Legambiente denuncia pubblicamente su Facebook l’uccisione di un esemplare adulto di tasso nella zona del lungomare ponente. Pur essendo riconosciuta come fauna locale nel territorio ofantino, risultano piuttosto rare le documentazioni fotografiche della specie nella zona del lungomare barlettano. In buona sostanza, si tratta di una animale rarissimo nel territorio di Barletta e quello fotografato è tra i pochi se non l’unico rivelato pubblicamente sul web. Come riporta un articolo diffuso online, comunque, lo scorso marzo un altro esemplare di tasso (piu’ fortunato) fu salvato si a Barletta, ma in zona “Pantaniello” (oltre, il lungomare Mennea, verso Margherita di Savoia). Essendo un predatore selvatico, non è conveniente per le persone avvicinarsi troppo ad un esemplare di tasso, capace facilmente di difendersi.

Il tasso (Meles meles) è un mammifero carnivoro della famiglia Mustelidae. È specie protetta. La specie è nota anche col nome di tasso comune o tasso europeo, per evitare di ingenerare confusione con altre specie di tasso (come il tasso americano o il tasso del miele), in quanto questi animali abitano appunto gran parte d’Europa, oltre che alcune porzioni del Medio Oriente e dell’Asia centrale. Durante l’inverno, il tasso può inoltre essere osservato portare il rivestimento della tana all’esterno dell’entrata durante il giorno, salvo poi riportarlo all’interno una volta riscaldatosi. A partire da questa camera si diramano più gallerie che sfociano verso l’esterno, che l’animale utilizza sia per percorrerle che come semplici prese d’aria: alcune di esse possono addirittura venire utilizzate solo in occasioni particolari, come in caso di pericolo o durante il gioco.

Dalla tana si dipartono in varie direzioni numerosi sentieri molto ben battuti dal frequente passaggio dell’animale, che tende ad utilizzare percorsi fissi durante i suoi spostamenti. Nonostante il tasso sia menzionato tra le specie presenti nell’area ofantina, lo ricordiamo nuovamente, quello documentato da Legambiente risulta un’eccezione perché segnalato dal lungomare di Barletta. Nel ringraziare gli ambientalisti barlettani per la pubblica segnalazione, auspichiamo che gli enti competenti possano intervenire per individuare eventuali dettagli utili ricostruire la vicenda: gli autori dell’uccisione di animali protetti vanno puniti per Legge! Condividiamo qui sotto la foto diffusa da Legambiente:

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