Puglia: cade dal letto dell’ospedale e muore, processo a carico di un’infermiera

E’ iniziato venerdì 7 giugno 2019, in Tribunale a Taranto, il processo per la tragica morte di un 64enne di Palagianello deceduto il 17 dicembre 2016, all’ospedale di Castellaneta, per un’assurda ed evitabile caduta dal letto:

sul banco degli imputati, per il reato di omicidio colposo, un’infermiera del reparto di Cardiologia, A. D. L., 42 anni, pure lei di Palagianello. Stando alla ricostruzione, la vittima, già affetta da cardiopatia dilatativa, il 15 dicembre 2016 si era recata al Pronto Soccorso di Castellaneta per “dispnea ingravescente”. Dopo una consulenza cardiologica con diagnosi di scompenso cardiaco congestizio, l’uomo era stato ricoverato in Cardiologia e sottoposto a una terapia che ne aveva migliorato le condizioni. Alle 9 del 17 dicembre, però, è stato trovato nella sua stanza “a tratti disorientato”, e poi, alle 10.15, ha accusato un’improvvisa perdita di coscienza rovinando per terra dal letto dov’era seduto. L’impatto con il capo contro il pavimento è stato tremendo:

il 64enne ha riportato un violento trauma cranico e facciale e dopo tre ore è spirato. La tragedia ha scosso i familiari: il deceduto ha lasciato la moglie e 5 figli. I quali non hanno ottenuto informazioni chiare sull’accaduto, anzi, si sono scontrati con la Direzione Sanitaria che intendeva procedere con il riscontro diagnostico (l’autopsia interna) negando loro la possibilità di nominare un medico legale di fiducia e asserendo che il decesso era dovuto a un infarto, come se la caduta non fosse mai successa. Di qui la decisione di presentare un esposto ai carabinieri di Castellaneta e di affidarsi, tramite il consulente personale Luigi Cisonna, a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per l’imputata, si è così arrivati alla fissazione dell’udienza preliminare del 7 giugno, da parte del Gup, dott. Benedetto Ruberto. Un risultato importante per la famiglia della vittima e per Studio 3A-Valore S.p.A. che li assiste, convinti da subito che si trattasse di un grave caso di mala sanità con le relative responsabilità, nonostante le “pressioni” della struttura ospedaliera, che intendeva “archiviare” il decesso come un “banale” infarto e che invece ora sarà chiamato a rispondere delle fatali omissioni del proprio personale. Nel corso dell’udienza il legale dei familiari della vittima, l’Avv. Aldo Maria Fornari, con cui Studio 3A collabora da vicino, oltre a costituirsi parte civile per due dei figli della vittima, ha infatti chiesto la citazione del responsabile civile, l’Asl di Taranto: l’infermiera invece non ha richiesto riti alternativi e dunque si dovrebbe andare a giudizio ordinario a meno di ripensamenti nella prossima udienza, fissata per il 15 novembre 2019.