In Puglia c’è una comunità blu collegata ad India e Marocco. Lo sapevate? Mentre le immagini di queste cittadine sparse per il mondo risultano ampiamente diffuse sul web grazie a turisti appassionati di fotografia e a documentaristi, il fenomeno lancia appassionate osservazioni Storiche ed ipotesi antropologiche-culturali che accomuna svariate comunità almeno apparentemente molto distanti tra loro:
come alcuni avranno notato, infatti, nel comune di Casamassima (Bari) vi sono alcuni edifici colorati di blu-azzurro. Stando alle credenze popolari, questa caratteristica sarebbe un chiaro riferimento al “Maphorion” (che vuol dire “velo”) della Madonna di Costantinopoli, ringraziata dai locali per averli preservati dall’epidemia di peste bubbonica registrata nel 1600. Tuttavia, il colore blu di queste comunità potrebbe svelare ben altro significato:
come riportano le ultime ipotesi diffuse attraverso articoli giornalistici, si parlerebbe di collegamenti con episodi di salvataggio di comunità ebraiche sparse per il mondo. Infatti, la città di Chefchaouen (Marocco) ospitò alcuni ebrei fuggiti dalla Spagna durante il periodo di inquisizione. Stando alle ricostruzioni storiche, gli edifici che ospitarono le comunità ebraiche furono dipinti con polvere blu di tekhelel (una tintura blu, colorante naturale molto apprezzato dalle antiche civiltà mediterranee e menzionato per ben 49 volte nella Bibbia ebraica / Tanakh. Era usato nei vestiti del Sommo Sacerdote, gli arazzi nel Tabernacolo e le nappe). Simili episodi di “accoglienza migranti” avvennero anche nella città di Jodhpur (in India) e nel territorio di Safed (in Israele). Alcuni scatti fotografici da Casamassima (Bari):
Ecco come sono le città del mondo: Nello specifico, si parla di città come quella di Chefchouen (in Marocco), capoluogo della provincia omonima, nella regione di Tangeri-Tetouan-Al Hoceima. Gli abitanti appartengono alle tribù berbere del Rif e arabi. Una delle situazione che è possibile notare all’interno del centro abitato di questa città nordafricana:
Seconda città del Rajasthan e già capitale della regione storica del Marwar, Jodhpur (India) è un’importante meta turistica per l’abbondanza di templi e palazzi di interesse storico e artistico, oltre che per l’imponente e maestoso forte di Mehrangarh, che da sei secoli domina la città da un massiccio di 130 metri. Soprannominata anche Sun city per la costante presenza del sole e di tempo sereno (siamo nell’area del Deserto di Thar), ma anche Blue city per il gran numero di abitazioni dipinte con tinta blu. Una delle foto diffuse sul web:
Safad (o Safed) è una città situata nel nord d’Israele, in Galilea, a un’altitudine di 900 metri s.l.m. Capoluogo dell’omonimo sottodistretto, è una delle quattro città sante ebraiche, con Gerusalemme, Hebron e Tiberiade. In questa comunità le similitudini con Casamassima sembrano ancora piu’ evidenti:
Non solo mura blu a Casamassima:
Mentre le prime documentazioni ufficialmente riconosciute parlando della nascita del borgo di Casamassima intorno al VIII – IX secolo, secondo un’antica leggenda, il primo accampamento sarebbe stato fondato, durante le guerre puniche, da un generale romano, Fabio Massimo il Temporeggiatore, e da qui deriverebbe il nome del borgo “Casa di Massimo”. Il comune di Casamassima è una delle poche città in Italia ad ospitare anche un cimitero militare polacco, all’interno del quale sono seppelliti i soldati polacchi che combatterono lungo il fiume sangro, che correva lungo la linea Gustav.
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