In Puglia cozze vendute senza controlli sanitari e con “pizzo” su minaccia, scattano 28 condanne. 23 anni di carcere per uno dei criminali

Risultano ben 28 le condanne emesse nei confronti di soggetti che avevano contribuito alla vendita di cozze prive di controlli sul mercato. A questo vanno va ad aggravarsi una serie di fenomeni estorsivi: il “pizzo” veniva richiesto a mitilicoltori e pescatori. Le condanne sono andate oltre la richiesta della Procura tarantina:

Condanne durissime, superiori anche alle richieste della Procura, sono state emesse dal Tribunale di Taranto nei confronti di 28 imputati, accusati di aver taglieggiato mitilicoltori e pescatori e di vendere prodotti ittici non in regola. La pena più pesante, ben 23 anni e 11 mesi, è stata inflitta ad un 44enne. Le indagini, cominciate anni fa, si tradussero in due operazioni, “Piovra” e “Piovra 2”:

già sei anni fa, infatti, scattarono i primi 13 arresti. I condannati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, ricettazione, furti, danneggiamenti e commercio di sostanze nocive. In alcuni casi, taluni soggetti sono stati condannati anche per falsa testimonianza e per danneggiamento riguardo alla deturpazione di interi tratti di scogliera per la raccolta dei datteri di mare (mitili la ca Taranto. Le indagini hanno permesso agli investigatori di constatare la presenza di una vera e propria rete criminale di estorsori che provvedevano a causare danni e furti a tutti i venditori di mitili che non aderivano alle attività criminali. Link fonte:

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