I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Barletta hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare di cui 4 in carcere e 3 ai domiciliari nei confronti di soggetti esponenti di pericolose organizzazioni criminali operanti in Barletta e nel Gargano, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La misura è stata disposta dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito di una specifica attività di polizia giudiziaria svolta dai militari della Compagnia di Barletta dal giugno del 2017:
L’attività investigativa nasce dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che riferì delle attività illecite di un sodalizio criminale della malavita organizzata barlettana capeggiato da un 52enne di Barletta, il quale da anni risultava in contatto con membri del panorama delinquenziale garganico del clan “Li Bergolis”, dai quali si riforniva di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina. Le risultanze investigative hanno riscontrato l’esistenza della cellula delinquenziale dedita allo spaccio di cocaina nella città di Barletta; hanno dimostrato che la cocaina fornita al sodalizio malavitoso barlettano perveniva dall’Olanda tramite canali internazionali di narcotraffico con la mediazione di pregiudicati garganici di stanza ad Amsterdam che fungevano da intermediari con esponenti di rilievo di cartelli del narcotraffico colombiano:
L’attività investigativa ha inoltre coinvolto un criminale di estrazione garganica originariamente indagato: un pluripregiudicato manfredoniano, coinvolto nelle dinamiche propedeutiche e organizzative del grave fatto di sangue occorso in data 9 agosto 2017 in agro di San Marco in Lamis (FG) in cui vennero trucidati lo storico boss della criminalità manfredoniana ROMITO Mario Luciano, suo cognato DE PALMA Matteo e due contadini innocenti trovatisi in loco all’atto dell’agguato.
Le indagini sono anche correlate all’omicidio proprio del TUCCI, membro di spicco del clan Li Bergolis, ucciso ad Amsterdam il 10.10.2017 ad opera del pregiudicato manfredoniano , in seguito tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Barletta previa rogatoria internazionale con l’autorità giudiziaria olandese, grazie al contributo di Eurojust, nel mese di aprile 2018. Il manfredoniano ha quindi iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia. Nel corso di vari interrogatori ha contribuito in maniera determinante a delineare in modo completo ed esaustivo l’organigramma criminale, i canali di rifornimento e le modalità di importazione dello stupefacente dal Sudamerica fino a Manfredonia, riferendo inoltre agli inquirenti che l’altro criminale abbia fatto parte del gruppo che aveva ucciso Mario Luciano Romito.
Il monitoraggio tecnico disposto a carico di tutti gli indagati ha consentito l’esaltazione dei ruoli ricoperti nell’ambito delle consorterie criminali di appartenenza, delineando la rotta dello stupefacente sino a Barletta, al culmine di transazioni verificate con complessi servizi di osservazione dinamica, anche in Olanda, con i quali si è riusciti a penetrare l’assoluta avvedutezza dei soggetti coinvolti che hanno mostrato di prediligere, in via esclusiva, gli incontri di persona all’utilizzo di mezzi di comunicazione intercettabili. Un video diffuso dall’Arma dei Carabinieri documenta l’utilizzo di strumenti aerei per l’operazione: