Dopo crollo ponte Morandi, anche in Puglia arresti e perquisizioni. L’accusa: “falsi report sui viadotti”

Documenti alterati, difetti nascosti. Dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova, scattano anche arresti e perquisizioni per il viadotto Paolillo di Canosa di Puglia:

nel filone bis sul crollo del ponte Morandi spunta il viadotto Paolillo sulla A16. Tre le persone ai domiciliari, tra cui il direttore Aspi del tronco di Bari. Sei tra tecnici e dirigenti interdetti. Secondo i magistrati, i manager ai vertici delle due società erano a conoscenza della presunta falsificazione dei report compilati sulle condizioni dei viadotti Paolillo sulla Napoli-Canosa in Puglia e a Genova.  Le condotte degli indagati sono «gravemente minatorie della sicurezza degli utenti della strada» e per questo «si ritiene indispensabile, al fine di fronteggiare le esigenze cautelari, un’applicazione cumulativa per una consistente durata». Lo scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare per i falsi report sui viadotti che aggiunge:

«Per la maggior parte degli indagati le esigenze cautelari sono anche correlate al pericolo di inquinamento probatorio. Se rispetto ad alcuni può ritenersi che l’interdizione sia sufficiente, vi sono altri che hanno dimostrato un’assoluta spregiudicatezza a compiere attività per contrastare le indagini. Per questi non possono ritenersi adeguate le misure interdittive, poiché non consentirebbero di prevenire l’inquinamento probatorio, anche in relazione della distorta logica aziendale». «Esiste – prosegue il gip – il concreto e attuale pericolo che, in relazione a taluni indagati, l’allontanamento dal ruolo ricoperto non li distolga dal continuare a inquinare le indagini, potendo confidare in un tornaconto, anche di tipo economico, come ventilato da Donferri a Berti in relazione a un’acquisizione documenti sul ponte di Avellino: Donferri gli suggerisce di tenere una certa condotta perché è più proficua rispetto a collaborare. In relazione a tali indagati deve essere applicata una misura coercitiva che li contenga, precludendo rapporti col mondo esterno». In un comunicato la replica di Autostrade: «Confermiamo nuovamente la sicurezza di tali opere, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa». Video:

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