Disabili in Puglia, M5S chiede abolizione delle commissioni Invalidità Puglia “se ne occupino direttamente Inps e Regione”

Da oltre due anni che chiediamo l’abolizione delle Commissioni Invalidità Emiliano nei giorni scorsi mi aveva dato la massima disponibilità per la firma di un protocollo d’intesa con l’Inps e dopo le parole pronunciate ieri dal presidente dell’Inps Tridico, sulla necessità di risolvere questa situazione, non posso fare altro che sollecitare il Governatore a un atto di coraggio: la firma prima delle prossime regionali”. Lo dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Mario Conca che nel 2017 ha presentato una mozione per abolire le commissioni e sottoscrivere un protocollo d’intesa tra Inps e Regione per l’affidamento all’INPS del procedimento per l’accertamento dei requisiti sanitari in materia d’invalidità civile.

“La firma del protocollo d’intesa – spiega Conca – permetterebbe di ridurre i tempi, il contenzioso e i costi delle commissioni: un meccanismo che costa 30 milioni euro l’anno alla Regione Puglia. In questo modo si potrebbe rendere omogeneo il servizio su tutto il  territorio. Ne avevo parlato anche con la direttrice regionale dell’Inps Maria Sciarrino, che aveva mostrato la massima disponibilità. Emiliano si è impegnato pubblicamente, i pazienti non possono aspettare ancora”. 

Si tratta di un protocollo tra Inps e Regioni già sottoscritto in altre sette regioni tra cui Calabria e Basilicata, che permetterebbe di accorciare notevolmente i tempi per il riconoscimento delle invalidità così come auspicato dall’accordo quadro siglato in conferenza Stato-Regioni. 

“Il protocollo d’intesa è finalizzato ad ottenere una contrazione dei tempi e dei costi – continua il consigliere – un deflazionamento del contenzioso e di conseguenza garantire la certezza del diritto per il cittadino. Questo atto segna un importante passo nella direzione di uniformare tali accertamenti su tutto il territorio nazionale. L’Inps, infatti, ha una infrastruttura capillare in grado di fornire lo stesso servizio in tutto il paese anche attraverso l’esclusivo utilizzo di procedure informatiche, in ottica di trasparenza, tracciabilità e conoscenze epidemiologiche. È ovvio che gli attuali Presidenti delle Commissioni non abbiano alcun interesse a lasciare l’incarico e i rispettivi 10/12 mila euro di cachet trimestrali, ma soprattutto il prestigio che si cela dietro queste procedure. Una situazione che sta creando disagi per gli utenti, aberrazioni del sistema, ingiustizie e malumori tra gli operatori. Tutto questo può essere risolto, ma non possiamo aspettare oltre: il rischio adesso è che si posticipi tutto a dopo le elezioni alimentando ulteriormente il clientelismo e il malaffare”.