Puglia: scambiato per rapinatore, 120 giorni di carcere “per errore” padre di tre figli rischia salute dopo sciopero della fame. La moglie ai domiciliari subito dopo il parto e i veri criminali ancora a piede libero – video

Ha rischiato davvero molto per la propria salute vista la tremenda ingiustizia che lo ha colpito:

parliamo di un 36enne, vittima di un “errore” che gli è costato circa 4 mesi di carcere. Come riportano alcune fonti giornalistiche telematiche, infatti, l’uomo era stato scambiato dagli inquirenti per una delle figure riprese durante una violenta rapina avvenuta in una gioielleria di Cerignola. Stando alle informazioni riportate, infatti:

alcuni mesi fa, soggetti ignoti e dal volto travisato fecero irruzione armati di un taser all’interno della gioielleria, rubando materiale per un valore di circa 72mila euro. Osservando le immagini di videosorveglianza, gli investigatori avrebbero inizialmente attribuito nel 36enne e nella moglie – entrambi residenti a Torino – i volti di due dei rapinatori immortalati dalle telecamere. Lui e la moglie sono così finiti agli arresti, con ripercussioni anche per la famiglia:

il 36enne è infatti stato costretto a trascorrere 120 giorni in carcere mentre sua moglie è stata sottoposta agli arresti domiciliari poco dopo aver partorito l’ultimo di quattro figli. La tragedia è proseguita dalle sbarre del carcere, quando l’uomo ha cominciato un lungo e disperato sciopero della fame. Alla fine, il 36enne è stato scarcerato così come anche la moglie ed un pregiudicato, inizialmente accusato di far parte della banda ma poi anch’egli scoperto vittima di un errore delle investigazioni. In un’intervista, il 36enne ha raccontato di aver perso 20 Kg e di essere stato sottoposto a visita neurologica. Termina così una brutta pagina della Giustizia italiana, mentre i tre (veri) rapinatori della gioielleria di Cerignola risulterebbero ancora privi di identità e a piede libero. Il video:

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