Aveva insultato il ristoratore di un’attività che fornisce pasti caldi tra le vie di New York, convinto di farla franca per via dell’abisso linguistico tra gli americani e i pugliesi, e invece, un cittadino andriese è stato ridicolizzato pubblicamente dopo aver pesantemente aggredito il titolare ed i dipendenti con un linguaggio dialettale decisamente colorito:
Sempre all’interno del ristorante, dopo aver incassato diversi insulti da un cittadino andriese in vacanza con amici, il titolare ha rimproverato l’aggressore verbale, ricordandogli che il locale era pieno di telecamere che avrebbero potuto essere utilizzate per denunciare il vacanziere o come minimo pubblicare i filmati sui social. Alla fine – racconta l’imprenditore – la minaccia di denuncia è stata scongiurata con le scuse pubbliche dell’uomo, che avrebbe preferito ammettere pubblicamente di essere un “cogl….e” in lingua inglese davanti agli altri clienti, ricevendo persino alcuni applausi da altri clienti che, evidentemente italiani anche loro, avevano notato l’insolita situazione restando inizialmente indignati per le offese gratuite del cliente nei confronti dei lavoratori. Il racconto dell’imprenditore, poi, fa emergere ulteriori dettagli della vicenda:
“Morale della favola” – ci racconta l’uomo, un imprenditore di origini baresi – “il mondo cosmopolita in cui viviamo non permette giustificazioni di insulti gratuiti, i pugliesi sono ovunque e devono rispettare tutti, stranieri ed italiani. L’era del meridionale in stile Totò – che a confronto era un signore – è finita. I miei genitori sono di Corato ma io ho cominciato a lavorare da giovanissimo nel capoluogo pugliese dove sono nato ho vissuto per diversi anni. Quando al tipo ho chiesto da dove venisse, lui, ancora scosso e forse un po’ brillo, mi ha risposto “sò d Jandr“. A dirla tutta, lo avevo già capito dall’accento prima del chiarimento perché mentre i miei dipendenti transitavano velocemente per servirlo, tra le sue “perle” avevo notato il “ciobbà” urlato a squarciagola, prodotto tipico del suo territorio. Capita che tu vai a New York anche per evitare queste situazioni e invece poi si ripresentano all’improvviso. Anche se sono lontano da casa e se io non sono di origini andriesi ma con la vostra città ne condivido la regione, mi capita spesso di leggere notizie sui social riguardo la Puglia e per quanto riguarda Andria leggo spesso di polemiche contro i politici locali … ma a mio parere, troppo facile prendersela con la politica quando le cose non funzionano tra le menti di taluni cittadini. Di Andria ho un bel ricordo, Castel del Monte e Piazza Catuma in primis (zona dove spesso ho visitato aziende locali per i prodotti tipici) ma buona parte della cittadinanza andrebbe aiutata a comprendere che gli insulti – seppur goliardici – e il narcisismo non fanno bene a nessuna società. Ci ho pensato per una settimana prima di rivelarvi questa cosa, perché mi dispiaceva comunque parlare di questo brutto episodio che non fa bene all’immagine del territorio. Poi alla fine ho pensato che era giusto rendere noto questo fatto, perché ritengo possa trasformarsi da vergogna ad insegnamento per tutti. Se gli andriesi pretendono un cambiamento in positivo, farebbero bene a rispettare il prossimo, anche fuori sede. Ve lo dico con profondo rispetto nei confronti di tutti gli andriesi per bene ed educati ma che, rispetto a qualche loro concittadino piu’ cafone, forse non hanno nemmeno i soldi per farsi una vacanza qui da noi. A loro va il mio piu’ sincero appello per aiutare Andria e la Puglia intera a riemergere. Saluti da NY.”