“Il Decreto Legge “Salva imprese” prevedeva un’immunità penale per ArcelorMittal (ex ILVA) di Taranto. Una norma relativa alle tutele legali previste per i gestori del siderurgico tarantino nell’attuazione del Piano Ambientale. Sono orgoglioso di annunciare che al Senato abbiamo soppresso tale articolo” – a renderlo noto è il senatore barlettano Ruggiero Quarto (Movimento 5 Stelle) che aggiunge:
“È bene sottolineare che l’ex ILVA è uno dei più grandi disastri ambientali planetari! Ho insegnato Geofisica sei anni a Scienze Ambientali a Taranto e lo dico con cognizione di causa. Bonificarla totalmente o riconvertirla nel rispetto ambientale è un imperativo assoluto. Abolire l’immunità penale non è una scelta ideologica, ma ecologica!
Non scambiamo il “post-ideologismo” con l’assenza dei Valori umani imprescindibili che rendono l’umanità una Comunità: giustizia, solidarietà, salute, ambiente, cultura…
Ogni scelta politica è l’equilibrio di interessi spesso contrastanti. Per troppo tempo abbiamo sacrificato l’ambiente e la salute a favore di un progresso insostenibile o addirittura catastrofico” – Quarto conclude:
“Penso che in Politica non basta essere solo bravi amministratori, ma anche “visionari” e la mia visione è “Vita e Lavoro” e non “lavoro e morte”! Il pragmatismo con visione corta, ha generato disastri locali e globali. Per non parlare dell’odioso e insopportabile ricatto occupazionale. Prima la pagnotta e poi tutto il resto, non regge più. Lo “sviluppo”, la “crescita”, ci hanno permesso di possedere più oggetti, ma non il Benessere. È maturo il tempo di agganciare al Prodotto Interno Lordo il Benessere Interno Lordo. Taranto muore. Brindisi, Manfredonia, Marghera, Priolo, Milazzo, Val d’Agri… sono disastrate. Ribollono guerre e tragedie umanitarie mondiali. Lo sfruttamento degli idrocarburi è corresponsabile del cambiamento climatico, che fa collassare il Pianeta. E noi dobbiamo rassegnarci a che il necessario cambiamento, per non schiantarci, sia pilotato con tutta calma e convenienza dai responsabili dei disastri globali? No e poi no! Tutti assieme, compresi operai e mamme dei bimbi morti di tumore al cervello, dobbiamo trovare oggi le soluzioni per conciliare Lavoro, Ambiente e Salute. Non possiamo rimandare sine die. Tutti assieme dobbiamo diventare artefici di un necessario cambio di paradigma: anteporre l’Ambiente, la Salute e il Benessere ai processi economici che, poi, devono adeguarsi! Con la nostra onestà, mani libere, determinazione, competenza, condivisione, Taranto risorgerà! E non solo Taranto”.
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