Ex Ilva Taranto, Governo tra ipotesi nuovo scudo oppure battaglia legale e “soggetti alternativi” ad ArcelorMittal

Nell’attesa della reintroduzione di un nuovo scudo penale – ipotesi difficile visti i mal di pancia interni tra i pentastellati – Conte punta adesso alle verifiche. Non ci sono le condizioni giuridiche per il recesso e lo scudo penale non è una giustificante che consentirebbe di uscire dal contratto firmato da ArcelorMittal con l’amministrazione straordinaria del gruppo Ilva. Lo riporta il contenuto di un ricorso promosso dal Governo Conte:

come riferito anche da fonti giornalistiche, infatti, il ricorso con urgenza e cautelare, ex articolo 700, verrebbe presentato nei prossimi giorni al Tribunale di Milano dai legali dei commissari straordinari dell’acciaieria un tempo gestita dalla famiglia Riva. Come riportato nel corso di un’intervista, Conte dichiara di voler anticipare l’iniziativa giudiziaria dei vertici del siderurgico con “un procedimento cautelare ex articolo 700 del Codice di procedura civile per ottenere dal Tribunale di Milano una verifica giudiziaria sulle loro e le nostre ragioni entro 7-10 giorni: non possiamo attendere i tempi lunghi di un accertamento ordinario“. Il tutto avverrebbe in un’ipotesi di battaglia legale nel caso in cui non dovessero esserci presupposti per risolvere la problematica in maniera più semplice. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il Premier Giuseppe Conte ribadisce il concetto e le “condizioni” per il vertice in programma domani a Palazzo Chigi, volto ad evitare la chiusura della più grande azienda del sud Italia: «Soltanto se Mittal venisse a dirci che rispetterà gli impegni previsti dal contratto – cioè produzione nei termini previsti, piena occupazione e acquisto dell’ex Ilva nel 2021 – potremmo valutare una nuova forma di scudo». In caso di abbandono definitivo di ArcelorMittal, Conte garantisce comunque vie alternative, dichiarando che:

“stiamo acquisendo col ministro Patuanelli tutti gli elementi in vista di eventuali soggetti alternativi, nel caso in cui ArcelorMittal confermasse la dismissione dell’ex Ilva”. Nel frattempo, il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci dichiara che “lo Stato e gli enti locali sono presenti e non hanno intenzione di lasciare soli lavoratori, famiglie, giovani ed imprese di questa bella terra”.

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