In seguito ad alcuni casi di intossicazione da funghi che si sono registrati nella provincia di Brindisi, la Asl ha diramato un comunicato stampa nel quale vengono diffuse importanti raccomandazioni in merito:
Considerati i recenti casi di intossicazione registrati presso le strutture di pronto intervento territoriale e pronto soccorso della provincia, che comprendono ben 4 focolai di intossicazione da funghi epigei spontanei che hanno coinvolto complessivamente 7 persone, si ritiene utile diffondere le raccomandazioni del Centro Micologico della Asl Brindisi. Tali casi di intossicazione, pur richiedendo un intervento terapeutico in ambito ospedaliero, hanno avuto un esito favorevole con dimissione degli intossicati. I funghi che hanno determinato i quadri tossici risultano essere stati raccolti in occasione di scampagnate nei boschi, o estemporaneamente – come capita in questo particolare periodo – anche in aree verdi urbane, e consumati in assenza di qualunque tipo di precauzione: prime fra tutte, l’aver effettuato una formazione obbligatoria in materia ed aver conseguito il permesso di raccolta, rilasciato dal Comune e, conseguentemente l’esame del raccolto da parte di un esperto micologo ASL.
Accade spesso, infatti, che il raccoglitore occasionale che incappa in una intossicazione, non possedendo alcun tipo di formazione specifica, abbia come riferimenti esclusivamente il “sentito dire” o alcune “conoscenze” acquisite in ambito privato e familiare. L’unico mezzo di prevenzione di questi incidenti, come accennato, è dato dalla conoscenza, che si acquisisce nei corsi di formazione, organizzati da Comuni e Associazioni Micologiche riconosciute, necessari per ottenere il permesso di raccolta rilasciato dai Comuni (obbligatorio, per raccogliere nel territorio pugliese) ed in cui si apprendono le nozioni utili ad un necessario orientamento tra specie commestibili e specie tossiche o francamente velenose. D’altro canto, raccogliere funghi spontanei senza il permesso di raccolta costituisce violazione di legge (con una sanzione amministrativa da € 12,97 a € 77,82 per chilo di prodotto raccolto) oltre che della Ordinanza sindacale in materia di raccolta e commercio dei funghi epigei spontanei.
Un altro passaggio fondamentale è dato dal fare esaminare costantemente, prima del consumo, il proprio raccolto da un esperto micologo del Centro di Controllo Micologico ASL BR che certifica i funghi in modo assolutamente gratuito. Il calendario dell’ispettorato micologico è disponibile presso tutti i Comuni e gli Uffici d’Igiene ASL, con indicazione delle sedi e degli orari osservati dai micologi. Da non trascurare infine che l’acquisto dei funghi presso raccoglitori professionali o altri esercenti deve sempre avvenire alla presenza del certificato di commestibilità rilasciato dai micologi della ASL, che deve essere obbligatoriamente esposto riportando, tra l’altro, il tipo, la quantità e la data di certificazione dei funghi posti in vendita, incluse le raccomandazioni per il consumo. Raccomandazioni utili:
- Frequentare corsi di formazione in micologia di base per raccoglitori, quindi munirsi del permesso di raccolta rilasciato dai Comuni;
- Far esaminare e certificare i funghi raccolti dall’esperto micologo ASL;
- Acquistare solo funghi spontanei certificati (dai micologi ASL), in buono stato di conservazione;
- Sottoporre i funghi a cottura prolungata (almeno 25-30 minuti in umido), poiché scarsamente digeribili;
- Assumerne modeste quantità (come condimento, contorno) e non in pasti ripetuti e frequenti;
- Consumare funghi epigei spontanei solo se si è in buona salute (non somministrare ad anziani, bambini, donne incinte);
- Non affidarsi alle credenze popolari.
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