Puglia: incidente sul lavoro mortale a Monte Sant’Angelo, “in attesa di spiegazioni”

“Sono trascorsi venti giorni da quando chiedemmo al Sindaco d’Arienzo di fare luce su quanto era accaduto nel cantiere dove, purtroppo, ha trovato la morte un operaio di 54 anni: NESSUNA DELUCIDAZIONE È STATA FORNITA AI CITTADINI MONTANARI! Contemporaneamente chiedemmo al Presidente Vergura di convocare il Consiglio Comunale per fare chiarezza sull’intera, tragica vicenda, ma ANCHE DA LUI NESSUNA INIZIATIVA!” fanno sapere attraverso un comunicato stampa i Movimenti politici Forza Italia e Verso il Futuro – Monte Sant’Angelo che proseguono:

“L’art. 36 del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale consente la istituzione di una Commissione di indagine. La proposta può essere avanzata, nel nostro caso, da 7 Consiglieri Comunali o dal Presidente del Consiglio Comunale. Due sono le ipotesi in campo: la prima, quel cantiere era stato attivato legittimamente nel rispetto di tutte le norme e di corrette procedure amministrative; la seconda, quel cantiere era stato aperto “in barba” a ogni sorta di norma. Se è vera la prima ipotesi, perché il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici non comunicano alla popolazione che tutto era in regola? I cittadini hanno il diritto di conoscere la verità, poiché sul Comune (e cioè sulla collettività) potrebbero ricadere danni di carattere finanziario: NON È GIUSTO CHE SI DEBBA ASPETTARE IL PRONUNCIAMENTO SOLTANTO DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA, NEI CONFRONTI DELLA QUALE NATURALMENTE RIPONIAMO LA NOSTRA FIDUCIA! Il Movimento “VERSO IL FUTURO” e “FORZA ITALIA” sollecitano ancora una volta il Sindaco a rispondere ai quesiti rivoltigli. In caso di perdurante silenzio del Sindaco, il Movimento “VERSO IL FUTURO” e “FORZA ITALIA” invitano, ancora una volta, il Presidente Vergura a portare in Consiglio Comunale la proposta della istituzione di una Commissione di indagine. DI FRONTE ALLA MORTE DI UN OPERAIO NESSUN CONSIGLIERE COMUNALE PUÒ RITENERE DI AVERE LA COSCIENZA A POSTO, SE NON SI ACCERTANO I FATTI E SE NON SI DÀ RISPOSTA AL DIRITTO DI CONOSCERE LA VERITÀ, SPAZZANDO OGNI DUBBIO E SCONFIGGENDO QUALSIASI INGIUSTIFICATA TITUBANZA” – concludono.

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